Sud Africa numero 3...

Quanto all’impatto del rientro... è ancora presto, ma arriverà; ogni anno è così, ma dopo cinque settimane, ora la voglia, ed il bisogno, è di occuparsi, ovviamente, del lavoro e di rapporti umani, amicizie ed affetti trascurati nel mentre mi facevo travolgere, volentieri, dalle onde.
Gli ultimi due giorni di windsurf sono entrata in acqua “quasi contro voglia”, ma ora se ci ripenso sono stata felice di essere andata in acqua; adesso aspetto che la temperatura aumenti di qualche grado.

ringrazio anch’io tutti quelli che sono per la condivisione e che ho incontrato ( anche chi il primo giorno ha tentato di investirmi con un forward :blink: ) .

Bentornata Livia!

E spero che riesca a superare l'impatto del rientro.... Per me è stata, ed è ancora, dura.... (una sola uscita al gelo, dopo il SA).

Complimenti per gli ulteriori progressi. Prossimo anno: obiettivo Forward!

Con l'occasione vorrei ringraziare tutti, per i messaggi di questa discussione.

Ci rivediamo presto.

Ciao. Fabio

P.s. Anch'io sto ragionando su un prossimo viaggio. Ma, questa volta, vorrei esplorare meglio gli oceani europei con un viaggio on the road non solo di windsurf (Irlanda, o Galizia/Portogallo)

Il primo Sud Africa è stato di una quindicina di giorni, il secondo di tre settimane, il terzo di cinque settimane.... aiutooooo .
Non so davvero come e da dove cominciare: spots tanti, quasi tutti, condizioni una diversa dall'altra, due volte persino mure a dritta; progressi molti, progressi da fare moltissimi, ma posso dire che finalmente ho iniziato a giocare con le onde e di questo un grazie particolare va a Fabio Calò ed al clinic.
Già sento la mancanza di "quell'energia cinetica" chiamata onda, del doverla cercare quando ero fuori, salutando le foche (prossima volta punto alle balene), del brivido quando nel bordo di rientro, mi voltavo, la vedevo e dovevo giocarmi il tutto per tutto, tra partenza in planata, stare sull'onda, ed iniziare a fare le prime curve, il tutto nel momento giusto.
Cosa mi porto a casa da questo Sud Africa? è presto per dirlo, perché sono talmente tante le emozioni provate che ci vorrà tempo per assimilarle tutte e non ho fretta; ma se guardo l'album di fotografie che si è creato dentro la mia testa, sicuramente la foto cui tengo di più, è quella del primo tramonto a Pater Noster, credo circa a metà del viaggio. Non era una condizione ideale, ma sono riuscita a tornare oltre la diga, tra una bolina ad uscire, ed un'onda a rientrare: colori meravigliosi, che non si possono descrivere, perché ogni parola sminuirebbe lo scenario.
Ora però, basta emozioni, c'è da rimboccarsi le maniche, lavorare bene sulla strambata e sulla virata che praticamente ancora non si chiudono e su una maggiore resistenza in acqua.
Avanti 2020, sei iniziato già alla grande.
P.S. un sorriso a Fabio Waterwind, felicissima di averti visto in questo scenario unico e grazie sempre per il tuo sito; sto già puntando al prossimo volo leggendo un tuo articolo....