Custom boards - Mojo Tweak

Ottima idea!
Io però, se scegli un wave, non scenderei di volume (95)…
Precedentemente ho avuto una Simmer Helix 115 (recensita su questo sito), sempre settata a thruster (ma con un set leggermente più piccolo), prima ancora una Goya Custom Quad 118, molto soddisfacente per polivalenza, planata, stabilità e bolina ma lenta (è lì che ho maturato l’idea del wave voluminoso…).
Se intendi utilizzarla unicamente per il Peler e qualche uscita al mare su previsione, tieni lo stesso volume; se invece, come me, intendi uscire qualche volta con l’Ora, stai sui 100; in ogni caso, aumenta la larghezza (anche a parità di volume) di almeno 3/4 cm rispetto alla tavola che hai adesso (se scendessi, almeno la stessa).
Medita, elabora e poi ripensaci
Marco Q

Ciao, grazie per la risposta. Questa nuova custom che tavola ha sostituito?Condividendo appieno l’obiettivo di ridurre all’essenziale l’attrezzatura, sono deciso ad eliminare le mie due tavole (fsw e wave quad) a favore d’una unica di volume intermedio tra le due. Uscendo quasi esclusivamente col Peler ritenevo più prudente la scelta d’un fsw, ma hai fornito spunti interessanti a favore di un wave, se voluminoso e planante.

Per Brienno:
Per arrivare alla planata utilizzando una 5.3 (potente: Banzai) è d’uopo qualche accorgimento ulteriore.
Tavola: straps avanzate il più possibile; piede d’albero avanti fino a che tocca la scassa; pinna wave sì ma molto rigida (G10). Sembrano dettagli trascurabili ma insieme fanno non poca differenza. È chiaro che la manovrabilità non è la stessa dell’assetto più centrale ma in periodi di astinenza canicolare va più che bene.
Rig: albero e boma in materiale nobile e tra i più rigidi del mercato (Ezzy Hookipa 400, al360 E3 28mm).
L’ultimo mio obiettivo (centrato) era di avere meno materiale possibile (da caricare e scaricare, stivare… e pagare!).

Ciao,
Rispondo ad entrambi.
Grazie per l’apprezzamento dell’articolo.
Ci ho pensato molto ed ho preso un rischio…
La planata facile con un wave seppur non estremo e data da molti fattori; lo shape, sul quale io non posso influire (solo sceglierlo), le dimensioni sulle quali invece ho voce in capitolo, principalmente la larghezza e le pinne, che sono totalmente a mia discrezione.
Perciò ho scelto un buon volume abbinato ad una larghezza… al limite.
La tolleranza al vento forte (giacché questa è la mia unica tavola) inteso come limite superiore (35 kn) è’ facilitata principalmente dall’accoppiata shape (buon rocker: minimo 2cm) e pinne. La scorsa estate molti sono rimasti piaceva stupiti della tenuta con oltre 30 nodi di vento senza soffrire , sbattere o altro (sempre individui di stazza simile alla mia, è ovvio). La facilità di planata con l’Ora standard (18/20 nodi) al Pier e una vela 5.3 è data dall’accoppiata larghezza e pinne.
Quindi bisogna giocarcela con questi elementi, dei quali uno solo è variabile e a nostra completa discrezione (gli altri due vanno decisi una volta e poi restano fissi).
Pinne: anch’io ho fatto calcoli empirici, non funziona proprio così… ho provato con laterali grandi (15) accoppiate a una centrale medio piccola (21): non male con vento al limite inferiore ma planata un po’ ritardata e strambata “dura” (penalizzante con vento forte),bolina discreta; laterali più piccole (12) e stessa centrale: divertentissima con vento forte ma appena cala un po’ la bolina la faccio al galleggio; set attuale/ideale: laterali medio grandi (14, ma in materiale morbido e asimmetriche, K4), centrale 23 (rigidissima, in G10): vado molto bene fino a 30 nodi, poi sarebbe il caso di cambiare la centrale in 21.
A questo proposito anche la scelta delle scasse non è stata fatta a caso, poiché il mercato dell’usato (ma anche del nuovo) offre molte pinne wave con attacco usbox (e non powerbox) delle dimensioni che il tipo di tavola richiede e lo stesso vale per le laterali (slotbox).
Per la prossima stagione avrò delle novità custom e mi ripropongo di provare un set “jap”: laterali grandi (17,5/18,5) e centrale ridotta (14/15), chi ha provato ne dice meraviglie… in realtà non ho ancora il set laterale grande, ma… sarà sempre molto meno costoso (ed ingombrante) di una seconda tavola.
Altre informazioni: chi acquista un wave attuale non dovrebbe nemmeno considerare la configurazione single (altrimenti vanifica in parte i vantaggi di manovrabilità e giocosità del wave), in ogni caso rispetto al single la tavola è meno “impennata”, il rischio di spin-out è pressoché nullo, la curva stretta è facilitata moltissimo (prova empirica: strambare improvvisamente mettendo la tavola quasi di taglio).
Preferisco un grosso wave ad un fsw e ne accetto i limiti: posizione SEMPRE avanzata al limite del ribaltammo (catapulta, ogni tanto capita ancora), conduzione meno rilassata tipo freeride (ma ci si fa presto l’abitudine con entusiasmo).
È chiaro che questo è IL MIO MODO di intendere la pratica, non necessariamente quello giusto o il migliore.
Spero di aver risposto esaurientemente.
A presto
Marco

Anch'io ho letto con interesse. Mi pare d'aver capito tu esca principalmente col Peler. Al riguardo, mi chiedevo se questa custom fosse diventata la tua tavola unica/principale: si può preferire un wave molto planante ad un fsw?
Dati i tuoi 95 kg, che la 5.3 sia la tua vela più grande per il Peler non fatico a crederlo, ma con l'Ora? Ci esci spesso o fai riferimento solo a condizioni in cui è particolarmente forte?
 

Ciao Marco, ho letto con molto interesse il tuo articolo e vorrei sfruttare la tua competenza qui (non posso postare nei commenti).

1. Dici che con la nuova tavola hai migliorato la partenza in planata dalla 6.0 alla 5.3, risultato invero notevolissimo.
Secondo te, qual è il fattore che ha contribuito maggiormente al risultato? La maggiore area delle pinne, l’accresciuta dimensione della tavola o lo shape?

2. Le pinne che hai messo sono ancora coerenti con le finalità dell’assetto thruster? Sommando la lunghezza delle pinne si arriva alla bella cifra di 51 cm, che fanno una notevole resistenza in acqua. Quali sono le differenze rispetto ad una single fin di grosse dimensioni?

Grazie per la condivisione della tua esperienza.