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Sottomarina 15.11.21
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18 Nov 2021 01:56 #13608 by marco10
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Replied by marco10 on topic Sottomarina 15.11.21
Si, sono sostanzialmente d'accordo. Probabilmente avrei dovuto andare a cadere, ehm... manovrare, più al largo, tra i panettoni. Invece ho visto bene di farlo sempre tra le onde frangenti, garantendomi un tot di frullate, soprattutto perché in alcuni momenti di vento per ripartire ce n'era davvero poco.
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17 Nov 2021 10:25 - 17 Nov 2021 10:29 #13600 by ita4012
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Replied by ita4012 on topic Sottomarina 15.11.21
Grazie per il feedback, Marco, e benvenuto tra le onde.
E' un'uscita che non scorderai più, in quanto rappresenta una tappa importante nella tua progressione.
Il resoconto è, infatti, ricco di emotività, e con il tempo, rileggendolo, ti renderai conto che hai dipinto le condizioni come molto più esigenti di quello che sono state in realtà.
Certo, se avessi saputo virare, strambare, e fare la waterstart a razzo, o interpretare al meglio il piano d'acqua, ti saresti divertito molto di più. Ma non è vero che tutte queste capacità tecniche sono essenziali per affrontare un'uscita del genere.
Sicuramente, è importante saper fare la waterstart rapidamente, per evitare troppe frullate, e per una questione di sicurezza. E' importante saper gestire la planata, e bolinare al meglio, ed è anche importante saper partire con vento onshore, gestendo lo shore break di Sottomarina, che spesso caratterizza anche i primi 50-70 metri dal bagnasciuga. Ed è anche utile saper saltare (anche rimanendo bassi), per superare le onde in uscita.
Quanto al saper virare e strambare, se sai fare bene la waterstart e riparti subito, non è essenziale. Con la tavola piccola, ed il piano d'acqua agitato, diventa molto più difficile, e sostanzialmente, se non hai ottimo equilibrio ed agilità, devi manovrare con la tavola quasi sempre in planata. Nelle mie prime uscite al mare, cadevo su quasi tutte le manovre. Ma soprattutto al largo, dove hai panettoni, e non onda frangente, non è un grosso problema.
Chiaramente, quando avrai acquisito una buona tecnica di base, ti divertirai MOLTO di più, ed inizierai a concentrarti sull'esecuzione di un cut back perfetto, o inizierai a provare il forward, come sto facendo io.
Ma da qualche parte bisogna pure iniziare, e le uscite in mare insegnano davvero molto, sia in termini di tecnica che di esperienza, oltre ad offrire spesso condizioni di qualità del vento, e del piano d'acqua (oltre che climatiche) nettamente preferibili a quelle dei laghi (che comunque sono sempre molto utili per mantenersi allenati, e migliorare la tecnica di base).
Hang loose. Fabio
E' un'uscita che non scorderai più, in quanto rappresenta una tappa importante nella tua progressione.
Il resoconto è, infatti, ricco di emotività, e con il tempo, rileggendolo, ti renderai conto che hai dipinto le condizioni come molto più esigenti di quello che sono state in realtà.
Certo, se avessi saputo virare, strambare, e fare la waterstart a razzo, o interpretare al meglio il piano d'acqua, ti saresti divertito molto di più. Ma non è vero che tutte queste capacità tecniche sono essenziali per affrontare un'uscita del genere.
Sicuramente, è importante saper fare la waterstart rapidamente, per evitare troppe frullate, e per una questione di sicurezza. E' importante saper gestire la planata, e bolinare al meglio, ed è anche importante saper partire con vento onshore, gestendo lo shore break di Sottomarina, che spesso caratterizza anche i primi 50-70 metri dal bagnasciuga. Ed è anche utile saper saltare (anche rimanendo bassi), per superare le onde in uscita.
Quanto al saper virare e strambare, se sai fare bene la waterstart e riparti subito, non è essenziale. Con la tavola piccola, ed il piano d'acqua agitato, diventa molto più difficile, e sostanzialmente, se non hai ottimo equilibrio ed agilità, devi manovrare con la tavola quasi sempre in planata. Nelle mie prime uscite al mare, cadevo su quasi tutte le manovre. Ma soprattutto al largo, dove hai panettoni, e non onda frangente, non è un grosso problema.
Chiaramente, quando avrai acquisito una buona tecnica di base, ti divertirai MOLTO di più, ed inizierai a concentrarti sull'esecuzione di un cut back perfetto, o inizierai a provare il forward, come sto facendo io.
Ma da qualche parte bisogna pure iniziare, e le uscite in mare insegnano davvero molto, sia in termini di tecnica che di esperienza, oltre ad offrire spesso condizioni di qualità del vento, e del piano d'acqua (oltre che climatiche) nettamente preferibili a quelle dei laghi (che comunque sono sempre molto utili per mantenersi allenati, e migliorare la tecnica di base).
Hang loose. Fabio
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Last edit: 17 Nov 2021 10:29 by ita4012.
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17 Nov 2021 00:37 #13597 by marco10
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Sottomarina 15.11.21 was created by marco10
Spendo due parole per quella ch'è stata la mia prima volta a Sottomarina, nonché la prima tra le onde. Ho fatto un'ora e mezza a partire dalle 11.30 con 4.0 settata "grassa" e 95. Niente pioggia, temperatura aria ed acqua accettabili (quest'ultima paragonabile al Lago di Garda), vento abbastanza da mare, progressivamente più bucato vicino a riva col passare del tempo, onda al massimo sui 2 metri e bella incasinata. Ho sentito parlare di onde più grosse e vento più forte e completamente disteso, ma credo accadesse più al largo di quanto non mi sia spinto io. Ho affrontato l'uscita con circospezione a piccoli passi, cercando di testarmi progressivamente in questo nuovo contesto. Ho trovato conferma di quanto immaginavo e cioè che serve un ottimo livello tecnico per approcciare con serenità una tale condizione: dominio assoluto di strambate e virate, gestione rapida in acqua dell'attrezzatura, planata immediata e ripartenza dall'acqua a razzo mi sembrano il punto di partenza. In parziale assenza si tribula assai. Poi, sicuramente sono necessarie tutte le malizie che solo l'esperienza può portare in dote: capacità di leggere il piano d'acqua, sapere quando partire e, probabilmente, altro che ignoro. Al netto di tutti i limiti mi è proprio piaciuto: qualche salto, addirittura una surfatina di un'onda (chiaramente presa quasi a caso e con la peggiore tecnica immaginabile) e poi qualche sonora frullata, ma siamo sopravvissuti entrambi, io e l'attrezzatura, e non sono impietrito dalla paura. Nel complesso credo che, come altre volte ho visto durante il progredire delle mie abilità in questo sport, essere uscito di un ragionevole tot dalla zona di confort sia utile ad acquisire confidenza nei propri mezzi. A questo punto, rotto il ghiaccio, non vedo l'ora di riprovare
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