Tenerife 5 marzo 19 marzo

Grazie per il feedback, Livia.  Sicuramente, ogni tanto staccare la spina fa bene, anche se sarebbe bello vivere più serenamente anche la normalità.  

A presto, in acqua. Fabio

Oggi scelgo di rallentare e quindi, in stra ritardo, ecco il report di Tenerife.
La scelta di partire per Tenerife era data più da un'esigenza vitale, piuttosto che di vento: andare via dall'Italia! Partire, partire sempre, senza aspettative che con l'attrezzatura che si trova al giorno d'oggi nei vari centri, c'è sempre da divertirsi: protagonista assoluto di Tenerife è stato senza dubbio il nuovo centro di Iachino, centro surf hub Tenerife: un'autentica spa del windsurf, con attrezzatura tenuta benissimo, al riparo dal sole, sempre lavata, gli manca solo che ci facciano il massaggio alle vele. Un centro moderno, anzi quasi futurista, di tutto rispetto. Per quanto riguarda il vento, non so se sono stata fortunata, ma non è andata malissimo; certo non è stato il top, ma il vantaggio di non essere dei pro è che ogni condizione va bene per progredire; ci ho messo un po' a prendere confidenza con lo spot, però, dopo il primo giorno, le cose sono andate migliorando. Il waveclinic è stato diretto da Fabio Calò dall'Italia, in acqua ci ha seguito Dieter (Van Dieken) super freestyler, peccato per l'infortunio in Austria all'EFPT, grande personalità; ad agosto farà due clinics a Tenerife, lo consiglio davvero, un contributo nell'organizzazione, al gruppo, con lo spagnolo e l'inglese l'ho dato anch'io e questo mi è piaciuto moltissimo, perché è sempre stato il mio sogno viaggiare per il windsurf e parlare lingue straniere (in Sud Africa mi capita raramente). Acqua calda, trasparente, sole, infradito: avevo avuto tanti dubbi prima di partire perché per me è più complicato organizzare due settimane last minute a Tenerife, piuttosto che un mese in sud africa con un anno in anticipo, ma dopo tre giorni ho capito che avevo fatto benissimo a partire, perché facevo fatica a ricordare certi termini, primo tra questi "assembramento". Lo dico e lo dirò sempre, è difficile, qualche volta impossibile, ma se si può partire, da soli od in compagnia, bisogna partire, mai farsi fermare dai dubbi, strani sensi di colpa, un viaggio è il migliore investimento che si possa fare, se poi si viaggia per il windsurf si fa una bella scorta di positive vibes. 
Qualche nota tecnica:
dal centro surf hub con qualche bordo verso sotto vento si arriva al Cabezo, rischi non ce ne sono; a punti alterni ci sono fondali rocciosi, soprattutto con l'alta marea, io comunque sono sempre andata senza calzari. Livello: in quest'occasione c'era chi si è approcciato per le prime volte alle onde ed anche alti livelli. Tutti, tranne i più esigenti abituati a spot da alto windsurf, si sono divertiti.
Hang loose a tutti.