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Dall'alpe..al mare. Mi presento.
- nakaniko
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- tone
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grazie anche a te per il benvenuto. Sono felice di condividere il solito senso dello stare in natura.
Se un giorno ci incontreremo tra le onde o tra le montagne sono sicuro che non sarà difficile condividere i motivi di questa non-contraddizione tra i due ambienti.
In tutti i casi per te come per gli altri utenti del forum che avessero voglia di mettersi in cammino, sarò felice di potere ospitare tra le Alpi Apuane.
Grazie ancora.
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- ita4012
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tone wrote: Scusate se mi sono dilungato nel raccontare la storia dei miei primi passi su una tavola ma mi piaceva raccontarla come l'incontro di luoghi apparentemente in contraddizione tra loro: il mare e la montagna, perchè anch'io come molti ho capito che non c'è contraddizione tra loro e perchè la loro comune identità è nella Natura che puoi comprendere in molti modi. Per queste ragioni mi ha incuriosito Waterwind e ho voluto iscrivermi....ehm, bè, non solo, è che ho anche bisogno di consigli e mi sembra il posto giusto per farlo.
Buon vento
Ciao Tone. Benvenuto anche da parte mia. Il tuo racconto è stato piacevole da leggere.
Soprattutto, mi è piaciuta la conclusione: "non c'è contraddizione (tra la montagna ed il mare) tra loro e perchè la loro comune identità è nella Natura che puoi comprendere in molti modi".
Mi sembra che hai colto l'essenza del piacere che provo quando faccio windsurf. Stare in mezzo agli elementi della natura, acqua, vento, cielo (sereno o tempestoso che sia). Quante volte mi sono fermato in mezzo alle onde al mare, a contemplare lo spettacolo intorno a me.....
In passato ho fatto alpinismo, sono stato sulle vette del Monte Rosa, delle Dolomiti, ancora oggi faccio trekking, e forse solo per mancanza di tempo non dedico un maggiore spazio alla montagna.
Spero che qui tu possa trovare una comunità interessante per tutte e due le attività, e gli ambienti.
Ciao. Fabio
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- tone
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e mi scuso ancora per la lunghezza del post... Il tavolone è da anni pensionato, nel frattempo ho avuto modo di provare tavole moderne attrezzate con rig più dignitosi.
Se capiti in Toscana e se ti interessano le Apuane sarà felice di ospitarti, anche per carpire qualche dritta. Certo parlare di Ws in un rifugio alpino.....
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- nakaniko
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Non pensavo di trovare uno che scrive testi più lunghi dei miei ma prima o poi nella vita succede, comunque i miei restano più logorroici.
Eh i tavoloni li ho conosciuti pure io e non è che aiutino molto a imparare, 40 anni di progresso saranno serviti a qualcosa... e guarda che adesso mi sento fiko colle tavole nuove ma le cose più belle anni fa le ho fatte con un Mistral Score del 2002 di litri 112 pagato 80 euro... Volendo quindi non occorre scassarsi il portatavola dell'auto con mostri pesanti 25 chili, anche a voler spendere poco.
Poi un amico sta imparando con una variante, ovvero il windsup, persino gonfiabile, attrezzo che ti potrebbe tornare utile se poi "al lavoro" (beato te) hai nelle vicinanze solo laghetti alpini (io ho suppato e quasi windsuppato su quello di Anterselva ad agosto...).
Mi fermo sennò ti batto in lunghezza
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- tone
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mi chiamo Antonello e per professione lavoro in montagna ex guida naturalistica ora gestore di rifugio. Dall'alpe al mare è il senso di un percorso compiuto e accaduto, come a volte succede, per via delle scelte della mia compagna che è si montanara, ma "di bosco e di riviera" come i più amano definirsi in questi posti di fronte al mare.
Ed è stata proprio per la scelta di una vacanza estiva diversa che un giorno mi sono ritrovato su una spiaggia a 0 metri s.l.m. con di fronte una dimensione liquida instabile e perfetta a perdita d'occhio senza sapere che pesci pigliare, perchè l'acqua non si scala, non ci sono dislivelli da salire o cose su cui vale la pena di posare lo sguardo.
L'incontro con il windsurf è avvenuto per l'insistenza di un amico molto motivatore ma poco propenso alla didattica, ed è stato l'incontro con due elementi fino ad allora snobbati: l'acqua e il vento, cose non tangibili cose più da percepire piuttosto che da stringere come si stringe un appiglio di roccia o la terra. Non è stato subito amore, come fai ad innamorarti di un coso che invece di sostenerti ti respinge sempre in acqua? Le prime prove sono state quindi una questione curiosità e di puntiglio personale.
L'anno dopo mi presento all'imbarco orgoglioso della mia prima tavola, in fila con altre macchine cariche di tavole vele ed alberi di ogni specie mi sentivo di entrare a far parte di una comunità, finché si avvicina un tipo che fa il giro della macchina si ferma incuriosito e mi fa: " ma è una tavola da windsurf quella?". Era un motivo di tale spasso la mia prima tavola che ancora a Livorno ci stanno ridendo al ricordo.
Avete presente quei tavoloni lunghi e pesanti di una volta tipo Ten Cate, bè l'avevo recuperata all'isola del Giglio e riparata in qualche modo, la vela era del tipo in tela nautica e in stile vela latina ma laschissima, con albero in alluminio e in un pezzo solo.
Già per questioni buon senso montanaro e di economie familiari " e se poi non ti piace hai buttato via soldi per niente !", invece di andare in avanti come materiali riandavo alla storia del windsurf. Ma oramai alla curiosità era subentrata la passione poi coltivata nel tempo in solitudine perchè fra le montagne il mare non interessa.
Scusate se mi sono dilungato nel raccontare la storia dei miei primi passi su una tavola ma mi piaceva raccontarla come l'incontro di luoghi apparentemente in contraddizione tra loro: il mare e la montagna, perchè anch'io come molti ho capito che non c'è contraddizione tra loro e perchè la loro comune identità è nella Natura che puoi comprendere in molti modi. Per queste ragioni mi ha incuriosito Waterwind e ho voluto iscrivermi....ehm, bè, non solo, è che ho anche bisogno di consigli e mi sembra il posto giusto per farlo.
Buon vento
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