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Considerazioni sulla disposizione pinne laterali assimetriche
- Daniele
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28 May 2021 09:05 - 28 May 2021 09:06 #12555 by Daniele
Replied by Daniele on topic Considerazioni sulla disposizione pinne laterali assimetriche
Grazie per le delucidazioni, nonostante il background velico e surfistico, non ho mai approfondito ciò che riguarda il discorso materiali, configurazioni eccetera, quindi capisco che parecchie sfumature mi sfuggono. Il mio approccio è quello di trovare la mia comfort zone in cui mi trovo bene in manovra e andatura e la "nuova configurazione" (che uso in determinati "frangenti") non è frutto di sperimentazione ma piuttosto quell'espediente che ha permesso di togliere il carico dal ginocchio guasto.
In ogni caso la prima volta che uscirò con Peler e acqua piatta proverò a spostare una delle due pinne tutta avanti e l'altra indietro. Solo per una questione di curiosità e riferirò in questo thread.
Dopo la lettura della tua risposta, l'articolo che hai linkato e altre discussioni qui in waterwind, sulle pinne mi sono fatto un'idea leggermente più chiara, però ho capito che è un argomento molto molto spinoso che tira in ballo la dinamica dei fluidi e altri aspetti della fisica.
In ogni caso la prima volta che uscirò con Peler e acqua piatta proverò a spostare una delle due pinne tutta avanti e l'altra indietro. Solo per una questione di curiosità e riferirò in questo thread.
Dopo la lettura della tua risposta, l'articolo che hai linkato e altre discussioni qui in waterwind, sulle pinne mi sono fatto un'idea leggermente più chiara, però ho capito che è un argomento molto molto spinoso che tira in ballo la dinamica dei fluidi e altri aspetti della fisica.
Last edit: 28 May 2021 09:06 by Daniele.
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- ita4012
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24 May 2021 10:50 #12523 by ita4012
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Replied by ita4012 on topic Considerazioni sulla disposizione pinne laterali assimetriche
Ok, ora è chiaro.
Partendo dal principio che, con le pinne più avanzate, come scritto nell'articolo da me citato nella precedente risposta, hai la tavola più reattiva, ma meno veloce (per le ragioni, rimando all'articolo), e che un assetto opposto (pinne più arretrate), ti rende la tavola più veloce in andatura, ma meno reattiva, si spiegano le differenze che hai percepito.
Con le pinne più arretrate, la tua tavola è meno reattiva, e quindi meno incline a cambiare rotta (devi spingere di più sul bordo interno per farla poggiare); inoltre, entrerai in strambata molto veloce, e se c'è chop, la tavola, ovviamente, salta di più. La soluzione da te adottata ora corrisponde ad un assetto intermedio, che rende la tavola più morbida. Interessante la tua constatazione secondo la quale, in andatura, non hai percepito grandi differenze: dovrebbe voler dire che sui bordi dritti le pinne lavorano in maniera abbastanza omogenea, e non prevale l'effetto di una in particolare (ovviamente, la portanza prodotta da ciascuna è diversa in relazione alla loro superficie).
Prova a mettere anche entrambe le laterali in posizione intermedia, per vedere la risposta della tua tavola.
La morale è che bisognerebbe regolare la tavola (ed i rig) prima in base alle condizioni che offrirà lo spot (oppure fermarsi e settare l'attrezzatura durante la sessione). Tendenzialmente, potresti mantenere le pinne laterali più arretrate con Ora leggera, e più avanzate con Ora più forte (e piano d'acqua più formato).
Meditavo sul fatto che, con il mio Pocket, ho avuto esperienze analoghe. Leggi qua: www.waterwind.it/new/it/windsurf/report-...each,-4-12-2019.html
Facci sapere come prosegue la sperimentazione.
Ciao. Fabio
Partendo dal principio che, con le pinne più avanzate, come scritto nell'articolo da me citato nella precedente risposta, hai la tavola più reattiva, ma meno veloce (per le ragioni, rimando all'articolo), e che un assetto opposto (pinne più arretrate), ti rende la tavola più veloce in andatura, ma meno reattiva, si spiegano le differenze che hai percepito.
Con le pinne più arretrate, la tua tavola è meno reattiva, e quindi meno incline a cambiare rotta (devi spingere di più sul bordo interno per farla poggiare); inoltre, entrerai in strambata molto veloce, e se c'è chop, la tavola, ovviamente, salta di più. La soluzione da te adottata ora corrisponde ad un assetto intermedio, che rende la tavola più morbida. Interessante la tua constatazione secondo la quale, in andatura, non hai percepito grandi differenze: dovrebbe voler dire che sui bordi dritti le pinne lavorano in maniera abbastanza omogenea, e non prevale l'effetto di una in particolare (ovviamente, la portanza prodotta da ciascuna è diversa in relazione alla loro superficie).
Prova a mettere anche entrambe le laterali in posizione intermedia, per vedere la risposta della tua tavola.
La morale è che bisognerebbe regolare la tavola (ed i rig) prima in base alle condizioni che offrirà lo spot (oppure fermarsi e settare l'attrezzatura durante la sessione). Tendenzialmente, potresti mantenere le pinne laterali più arretrate con Ora leggera, e più avanzate con Ora più forte (e piano d'acqua più formato).
Meditavo sul fatto che, con il mio Pocket, ho avuto esperienze analoghe. Leggi qua: www.waterwind.it/new/it/windsurf/report-...each,-4-12-2019.html
Facci sapere come prosegue la sperimentazione.
Ciao. Fabio
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- Daniele
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24 May 2021 07:00 #12520 by Daniele
Replied by Daniele on topic Considerazioni sulla disposizione pinne laterali assimetriche
Chiedo venia per non essere stato chiaro. Sul discorso, che hai fatto, dei bordeggi da Ponale e dei flussi dell'Ora che cambiano direzione, ti confermo che l'ho sperimentato più volte. Per dire una delle ultime uscite, provenendo da Ponale, sulle mura di destra, il traverso lo si otteneva puntando le foci del Sarca e - come hai detto - in caso di scarso e si sforza la bolina la tavola può andare in spin out (io, come te, ho fatto regate di vela e se fiuto uno scarso lungo, mentre sto bolinando, cambio mura).
Ritorno al discorso pinne.
Io faccio riferimento ad un assetto asimmetrico delle pinne laterali (una più avanti e l'altra tutta indietro). In passato avendo avuto una esperienza su tavole "strane" (una asimmetrica con metà della poppa tagliata, e l'altra con una pinna centrale e una piccola laterale) non ho mai avuto problemi di rotta, però percepivo che da un lato le manovre potevano essere più radicali. Con la Tabou ho sperimentato che cambiando l'assetto delle pinne laterali (una è tutta indietro, l'altra sulle mure dx è a metà scassa) le differenze di andatura sono poco percettibili, mentre in manovra vi sono delle differenze sul raggio di curvatura e più morbidezza sul chop.
Il mio dubbio era che la Tabou non essendo una tavola asimmetrica potesse avere dei problemi di rotta se le laterali non fossero state nella stessa posizione.
Per "scula" (probabilmente è un gergo strettamente locale) non si intende spin out, ma il fatto che la tavola in strambata saltelli leggermente verso l'esterno (lo si può vedere in diversi video, quando in certe condizioni di chop, gli slalomisti strambano in laydown). Questo leggero saltellare non pregiudica la manovra, piuttosto sento un bel fastidio sul ginocchio dopo qualche strambata (un ginocchio sano ammortizza in modo efficiente questi piccoli saltellamenti e non li avverte, uno come il mio li ammortizza ma sente parecchio fastidio).
In sostanza l'anno scorso avevo le pinne laterali tutte in avanti e non ho mai avuto ripercussioni sul ginocchio, in strambata, anche durante i peggiori chop torbolani. Da quest'anno ho provato l'assetto contrario (pinne laterali tutte indietro) che prediligo di più, ma durante le giornate choppose in strambata - nonostante il tutore (che metto solo quando prevedo traffico quindi chop) - avvertivo un bel fastidio al ginocchio (sulle mura dx, dove c'è più chop).
La soluzione è stata spostare la laterale delle mure destra in posizione centrale al punto che la tavola non saltella più ed ha una tenuta in strambata perfetta.
Per me questa cosa è stata una bella ri-scoperta e ha permesso di configurare la tavola al meglio a seconda delle condizioni.
Superfluo dire che se posso evitare il chop lo evito, ma a volte quando l’Ora batte di più sulla sponda orientale (e da il meglio solo in certe zone, il più delle volte la zona ventosa è al paradiso) e c’è traffico in acqua, il chop bisogna sorbirselo tutto.
Per curiosità proverò a spostare la pinna dx tutta in avanti e quella sx la lascio tutta indietro solo per vedere cosa succede. Però non sono un tecnico, quindi non sono in grado di capire quale delle due pinne crei più portanza.
Ritorno al discorso pinne.
Io faccio riferimento ad un assetto asimmetrico delle pinne laterali (una più avanti e l'altra tutta indietro). In passato avendo avuto una esperienza su tavole "strane" (una asimmetrica con metà della poppa tagliata, e l'altra con una pinna centrale e una piccola laterale) non ho mai avuto problemi di rotta, però percepivo che da un lato le manovre potevano essere più radicali. Con la Tabou ho sperimentato che cambiando l'assetto delle pinne laterali (una è tutta indietro, l'altra sulle mure dx è a metà scassa) le differenze di andatura sono poco percettibili, mentre in manovra vi sono delle differenze sul raggio di curvatura e più morbidezza sul chop.
Il mio dubbio era che la Tabou non essendo una tavola asimmetrica potesse avere dei problemi di rotta se le laterali non fossero state nella stessa posizione.
Per "scula" (probabilmente è un gergo strettamente locale) non si intende spin out, ma il fatto che la tavola in strambata saltelli leggermente verso l'esterno (lo si può vedere in diversi video, quando in certe condizioni di chop, gli slalomisti strambano in laydown). Questo leggero saltellare non pregiudica la manovra, piuttosto sento un bel fastidio sul ginocchio dopo qualche strambata (un ginocchio sano ammortizza in modo efficiente questi piccoli saltellamenti e non li avverte, uno come il mio li ammortizza ma sente parecchio fastidio).
In sostanza l'anno scorso avevo le pinne laterali tutte in avanti e non ho mai avuto ripercussioni sul ginocchio, in strambata, anche durante i peggiori chop torbolani. Da quest'anno ho provato l'assetto contrario (pinne laterali tutte indietro) che prediligo di più, ma durante le giornate choppose in strambata - nonostante il tutore (che metto solo quando prevedo traffico quindi chop) - avvertivo un bel fastidio al ginocchio (sulle mura dx, dove c'è più chop).
La soluzione è stata spostare la laterale delle mure destra in posizione centrale al punto che la tavola non saltella più ed ha una tenuta in strambata perfetta.
Per me questa cosa è stata una bella ri-scoperta e ha permesso di configurare la tavola al meglio a seconda delle condizioni.
Superfluo dire che se posso evitare il chop lo evito, ma a volte quando l’Ora batte di più sulla sponda orientale (e da il meglio solo in certe zone, il più delle volte la zona ventosa è al paradiso) e c’è traffico in acqua, il chop bisogna sorbirselo tutto.
Per curiosità proverò a spostare la pinna dx tutta in avanti e quella sx la lascio tutta indietro solo per vedere cosa succede. Però non sono un tecnico, quindi non sono in grado di capire quale delle due pinne crei più portanza.
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23 May 2021 17:28 #12514 by ita4012
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Replied by ita4012 on topic Considerazioni sulla disposizione pinne laterali assimetriche
Ciao Daniele.
Non mi è chiaro esattamente consa intendi con "scula", nel bordo mure a dritta.
Se intendi che le pinne perdono portanza, e la poppa scivola via (spin out), la causa potrebbe banalmente dipendere dal fatto che la Ora, davanti al Monte Brione, si divide in due flussi, per aggirare il Monte: uno aggira il Monte Brione a Sud, ed è diretta nettamente da Est verso Ovest, l'altra lo aggira ad Est, ed è diretta da Sud verso Nord.
Quando bordeggio dal Ponale mure a dritta, se tenessi la planata a piena velocità fregandomene di risalire il vento, punterei, per una buona parte del bordo, verso Foce Sarca.
Se stringi stringi troppo su una raffica, su tale bordo, e non ti accorgi di uno scarso improvviso, e mantieni una rotta verso la Conca, la tavola può andare in spin out. Oppure, ciò può succedere se hai un salto di direzione del vento deciso da Est, di cui non ti accorgi.
Il discorso delle pinne non mi è chiaro. Peraltro, come pinne asimettriche, io avevo in mente queste . Tu fai riferimento ad un assetto asimmetrico. Come scritto in questo articolo sulle pinne , avanzandole la tavola diventa più reattiva. Avanzando solo quella laterale del bordo sopravento (come mi pare che tu faccia), non saprei spiegare con sicurezza cosa succede (ci vorrebbe un esperto di idrodinamica). Bisognerebbe capire, quale delle due pinne laterali lavora di più (genera più portanza) sul bordo dritto.
Ciao. Fabio
Non mi è chiaro esattamente consa intendi con "scula", nel bordo mure a dritta.
Se intendi che le pinne perdono portanza, e la poppa scivola via (spin out), la causa potrebbe banalmente dipendere dal fatto che la Ora, davanti al Monte Brione, si divide in due flussi, per aggirare il Monte: uno aggira il Monte Brione a Sud, ed è diretta nettamente da Est verso Ovest, l'altra lo aggira ad Est, ed è diretta da Sud verso Nord.
Quando bordeggio dal Ponale mure a dritta, se tenessi la planata a piena velocità fregandomene di risalire il vento, punterei, per una buona parte del bordo, verso Foce Sarca.
Se stringi stringi troppo su una raffica, su tale bordo, e non ti accorgi di uno scarso improvviso, e mantieni una rotta verso la Conca, la tavola può andare in spin out. Oppure, ciò può succedere se hai un salto di direzione del vento deciso da Est, di cui non ti accorgi.
Il discorso delle pinne non mi è chiaro. Peraltro, come pinne asimettriche, io avevo in mente queste . Tu fai riferimento ad un assetto asimmetrico. Come scritto in questo articolo sulle pinne , avanzandole la tavola diventa più reattiva. Avanzando solo quella laterale del bordo sopravento (come mi pare che tu faccia), non saprei spiegare con sicurezza cosa succede (ci vorrebbe un esperto di idrodinamica). Bisognerebbe capire, quale delle due pinne laterali lavora di più (genera più portanza) sul bordo dritto.
Ciao. Fabio
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23 May 2021 02:02 #12505 by Daniele
Considerazioni sulla disposizione pinne laterali assimetriche was created by Daniele
Un po' di tempo fa ero al telefono con MarcoQwikipedia (una wikipedia del windsurf e della buona musica) e gli ho esposto un mio dubbio (poiché in passato ho avuto due tavole asimmetriche, la prima con coda asimmetrica che usavo al mare, la seconda una tavola con poppa regolare e con una sola pinna piccola laterale) sulla possibilità di configurare il mio Tabou 3s+ thruster con un assetto delle pinne laterali asimmetrico. Lui mi ha detto che è fattibile.
La pinna centrale è inamovibile, si possono solo spostare le laterali. Da diverso tempo le laterali le ho tutte indietro e mi trovo molto bene sia in andatura che nelle manovre, però quando a Torbole c'è il lago che ribolle in modo esagerato - con questa configurazione - spesse volte sulle mura a destra la tavola "scula", non compromette la manovra ma il fastidio lo avverto sul ginocchio.
La soluzione è stata spostare la pinna laterale avanti (sul bordo che "scula") e il problema è stato risolto. Le manovre, da quella parte, hanno un raggio leggermente più largo e la tenuta è tipo binario del treno. La chiave a brugola la metto nel taschino della vela e all'occorrenza sposto la pinna in avanti.
In andatura ci sono delle differenze a seconda del bordo, anche la velocità di punta cala leggermente.
Credo di poter dire che la Tabou 3s+ Thruster 116L, nonostante il volume generoso, anche con le Ore forti con forte chop, si dimostra una tavola veramente valida. Inoltre quelle rare volte che va in spinout si tratta di spinout controllabilissimi che si recuperano all'istante.
Mi scuso se ho detto cose ovvie per voi, ma questo poliedricita della mia tavola non me la immaginavo.
La pinna centrale è inamovibile, si possono solo spostare le laterali. Da diverso tempo le laterali le ho tutte indietro e mi trovo molto bene sia in andatura che nelle manovre, però quando a Torbole c'è il lago che ribolle in modo esagerato - con questa configurazione - spesse volte sulle mura a destra la tavola "scula", non compromette la manovra ma il fastidio lo avverto sul ginocchio.
La soluzione è stata spostare la pinna laterale avanti (sul bordo che "scula") e il problema è stato risolto. Le manovre, da quella parte, hanno un raggio leggermente più largo e la tenuta è tipo binario del treno. La chiave a brugola la metto nel taschino della vela e all'occorrenza sposto la pinna in avanti.
In andatura ci sono delle differenze a seconda del bordo, anche la velocità di punta cala leggermente.
Credo di poter dire che la Tabou 3s+ Thruster 116L, nonostante il volume generoso, anche con le Ore forti con forte chop, si dimostra una tavola veramente valida. Inoltre quelle rare volte che va in spinout si tratta di spinout controllabilissimi che si recuperano all'istante.
Mi scuso se ho detto cose ovvie per voi, ma questo poliedricita della mia tavola non me la immaginavo.
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