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Windsurf e Coronavirus - opinioni e giudizi generali
- Daniele
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06 May 2020 22:47 #9701 by Daniele
Replied by Daniele on topic Windsurf e Coronavirus - opinioni e giudizi generali
Bellissimo post! Sono d'accordo su tutto, eccetto una cosa (che indico di seguito), ma va da sè che dobbiamo ritornare ad una "specie" di normalità, perchè l'alternativa sarebbe, per i più, stare sul divano.
Su quello che non sono d'accordo sono le 260.000 vittime poichè non sono tutte da Covid19 (non lo dico io). Ma supponendo che siano 260.000, una ecatombe, questa pandemia se confrontata alle altre del passato ecco come è (nb: l'infografica è aggiornata ad oggi)
Su quello che non sono d'accordo sono le 260.000 vittime poichè non sono tutte da Covid19 (non lo dico io). Ma supponendo che siano 260.000, una ecatombe, questa pandemia se confrontata alle altre del passato ecco come è (nb: l'infografica è aggiornata ad oggi)
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- Marco Q
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06 May 2020 22:14 - 06 May 2020 22:20 #9698 by Marco Q
Replied by Marco Q on topic Windsurf e Coronavirus - opinioni e giudizi generali
Mi pare il momento per fare alcune riflessioni e considerazioni.
Nel 1918, poco prima della fine della prima guerra mondiale, e fino al 1920 si è verificata e diffusa la più terribile pandemia della storia umana: la Spagnola.
Qualche cifra (parte noiosa ma indispensabile quindi vedo di limitarmi):
- popolazione mondiale 2 miliardi (oggi 7 miliardi)
- deceduti: 50 milioni (oggi 260.000)
- popolazione italiana: 40 milioni (oggi oltre 60 milioni)
- deceduti: 600.000/1,5% (oggi ca. 30.000/0,05%)
(Vero, oggi non è purtroppo ancora finita, ma, limitandoci all’Italia, se dovesse essere così devastante, al termine dovremmo avere 900.000 morti.)
Ciononostante, dal 1920 in poi, né la razza italica né quella umana si sono estinte.
Quindi, dopo due mesi di cure intensive, di macchinari e farmaci moderni (pensate nel 1918 che condizioni igieniche c’erano, sia fuori che dentro gli ospedali) e soprattutto, di lockdown (una misura impensabile all’epoca) siamo a questo punto: l’economia di mercato non riesce a sostenere oltre questa misura (che comunque ci costerà qualche anno di sacrifici), perciò ognuno si deve prendere le proprie responsabilità ed i relativi rischi; andremo a lavorare con le precauzioni del caso, così come nei negozi per acquisti ed altro, ed anche per lo svago e quindi gli sport. A questo punto entriamo in gioco noi, praticando il nostro sport preferito dobbiamo prendere atto e correre i rischi del caso poiché (sarebbe superfluo spiegarlo a coloro che hanno frequentato anche poche volte il Pra o il Pier) evitare l’assembramento è IMPOSSIBILE; la densità e la vicinanza gli uni agli altri è veramente stretta (chi sostiene che ci siano almeno i 2 metri relativi alla lunghezza del boma è un illuso e mente a sé stesso - e mentre scarichi/carichi, armi/disarmi, esci dall’acqua? - siamo disponibili a andare in spiaggia per tutta la stagione calda senza famigliari, parenti, amici, compagni e colleghi?); con ciò intendo che se vogliamo continuare dobbiamo sapere che siamo a rischio e lo accettiamo (così come facciamo quando andiamo al lavoro o a fare la spesa). E, se lo accettiamo noi, lo devono accettare anche le autorità; che finora rifuggono i rischi emettendo ordinanze restrittive più o meno in contrasto con le direttive del governo, che terranno finché (18/5 - 1/6) non potranno aprire anche i luoghi pubblici come bar, ristoranti, negozi che per lavorare hanno bisogno di avventori (ormai avventurieri!) e turisti vista la stagione imminente se non già cominciata; a riprova di ciò, e solo come esempio, il 3/5 Tremosine vietava l’accesso alla spiaggia (di Campione) e Tignale (Pra) si rimetteva al decreto governativo, il giorno successivo la situazione è stata ribaltata [facile intuire il motivo: Campione è una frazione abitata con negozi, minimarket, tabaccheria, etc che si sono fatti sentire, mentre il Pra è una località per ora praticamente disabitata, sicche’...) e come contraltare si potrebbe citare la Calabria (Jole Santelli ha bellamente sfidato il governo e finora senza conseguenze) dove la stagione è già avanti (vista la latitudine) così ristoranti, pizzerie, pasticcerie, bar sono aperti e liberamente frequentabili (credo che lì surfers e kiters stiano già facendo la pacchia).
In conclusione, i rischi ci sono e ce ne dobbiamo assumere la responsabilità se vogliamo riprendere a vivere, anche se non proprio liberamente come prima (speriamo per poco, ma gli esperti parlano di almeno un semestre ancora); IL RISCHIO DI AMMALARCI C’È, IL RISCHIO DI RIEMPIRE NUOVAMENTE LE TERAPIE INTENSIVE PURE! Io non vedo alternative.
Rassegniamoci (e dovrebbero farlo anche gli amministratori pubblici, per quanto assumersi responsabilità sia fortemente in contrasto con la loro mentalità e modus operandi)
Marco Q
Nel 1918, poco prima della fine della prima guerra mondiale, e fino al 1920 si è verificata e diffusa la più terribile pandemia della storia umana: la Spagnola.
Qualche cifra (parte noiosa ma indispensabile quindi vedo di limitarmi):
- popolazione mondiale 2 miliardi (oggi 7 miliardi)
- deceduti: 50 milioni (oggi 260.000)
- popolazione italiana: 40 milioni (oggi oltre 60 milioni)
- deceduti: 600.000/1,5% (oggi ca. 30.000/0,05%)
(Vero, oggi non è purtroppo ancora finita, ma, limitandoci all’Italia, se dovesse essere così devastante, al termine dovremmo avere 900.000 morti.)
Ciononostante, dal 1920 in poi, né la razza italica né quella umana si sono estinte.
Quindi, dopo due mesi di cure intensive, di macchinari e farmaci moderni (pensate nel 1918 che condizioni igieniche c’erano, sia fuori che dentro gli ospedali) e soprattutto, di lockdown (una misura impensabile all’epoca) siamo a questo punto: l’economia di mercato non riesce a sostenere oltre questa misura (che comunque ci costerà qualche anno di sacrifici), perciò ognuno si deve prendere le proprie responsabilità ed i relativi rischi; andremo a lavorare con le precauzioni del caso, così come nei negozi per acquisti ed altro, ed anche per lo svago e quindi gli sport. A questo punto entriamo in gioco noi, praticando il nostro sport preferito dobbiamo prendere atto e correre i rischi del caso poiché (sarebbe superfluo spiegarlo a coloro che hanno frequentato anche poche volte il Pra o il Pier) evitare l’assembramento è IMPOSSIBILE; la densità e la vicinanza gli uni agli altri è veramente stretta (chi sostiene che ci siano almeno i 2 metri relativi alla lunghezza del boma è un illuso e mente a sé stesso - e mentre scarichi/carichi, armi/disarmi, esci dall’acqua? - siamo disponibili a andare in spiaggia per tutta la stagione calda senza famigliari, parenti, amici, compagni e colleghi?); con ciò intendo che se vogliamo continuare dobbiamo sapere che siamo a rischio e lo accettiamo (così come facciamo quando andiamo al lavoro o a fare la spesa). E, se lo accettiamo noi, lo devono accettare anche le autorità; che finora rifuggono i rischi emettendo ordinanze restrittive più o meno in contrasto con le direttive del governo, che terranno finché (18/5 - 1/6) non potranno aprire anche i luoghi pubblici come bar, ristoranti, negozi che per lavorare hanno bisogno di avventori (ormai avventurieri!) e turisti vista la stagione imminente se non già cominciata; a riprova di ciò, e solo come esempio, il 3/5 Tremosine vietava l’accesso alla spiaggia (di Campione) e Tignale (Pra) si rimetteva al decreto governativo, il giorno successivo la situazione è stata ribaltata [facile intuire il motivo: Campione è una frazione abitata con negozi, minimarket, tabaccheria, etc che si sono fatti sentire, mentre il Pra è una località per ora praticamente disabitata, sicche’...) e come contraltare si potrebbe citare la Calabria (Jole Santelli ha bellamente sfidato il governo e finora senza conseguenze) dove la stagione è già avanti (vista la latitudine) così ristoranti, pizzerie, pasticcerie, bar sono aperti e liberamente frequentabili (credo che lì surfers e kiters stiano già facendo la pacchia).
In conclusione, i rischi ci sono e ce ne dobbiamo assumere la responsabilità se vogliamo riprendere a vivere, anche se non proprio liberamente come prima (speriamo per poco, ma gli esperti parlano di almeno un semestre ancora); IL RISCHIO DI AMMALARCI C’È, IL RISCHIO DI RIEMPIRE NUOVAMENTE LE TERAPIE INTENSIVE PURE! Io non vedo alternative.
Rassegniamoci (e dovrebbero farlo anche gli amministratori pubblici, per quanto assumersi responsabilità sia fortemente in contrasto con la loro mentalità e modus operandi)
Marco Q
Last edit: 06 May 2020 22:20 by ita4012.
The following user(s) said Thank You: Paolol, Daniele
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05 May 2020 21:21 #9671 by Marco Q
Windsurf e Coronavirus - fase 2 was created by Marco Q
(Oggi... avrei voluto metterlo come chiusa al precedente argomento)
Ei fu. Siccome immobile
Dato il final zefiro
Orbi di tanto spero
Così multati, attoniti
I surferi all’arenile stanno
Muti sognando all’ultima
Ora (Breva) del Tossico fatale;
Né si sa quando una surfile
Orma di piè neoprene
A planar verrà
Lui Fulminante solio
Vide il mio genio sull’acque
Quando, con veglia assidua
Armò, entrò, partì e plaque
Di mille refoli al solito
Strambata la sua non ha!
Dall’Alpi alle iberiche Termidi
Dall’Almanarre all’african Tableno
Di quel Tossico l’accelerata Folgore
Planava davanti all’invelato scemo
Saltò dalla Trinacria all’ispanico Stretto
Da questo all’altro Mar...
(Ironia - certo! - e speranza per tutti cogliendo l’occasione del giorno)
Lo sapete ed è così... non mi potete battere! Del resto è noto il mio soprannome (non autoattribuito) su questo sito...
A presto al Pra, gente!
MQ
Ei fu. Siccome immobile
Dato il final zefiro
Orbi di tanto spero
Così multati, attoniti
I surferi all’arenile stanno
Muti sognando all’ultima
Ora (Breva) del Tossico fatale;
Né si sa quando una surfile
Orma di piè neoprene
A planar verrà
Lui Fulminante solio
Vide il mio genio sull’acque
Quando, con veglia assidua
Armò, entrò, partì e plaque
Di mille refoli al solito
Strambata la sua non ha!
Dall’Alpi alle iberiche Termidi
Dall’Almanarre all’african Tableno
Di quel Tossico l’accelerata Folgore
Planava davanti all’invelato scemo
Saltò dalla Trinacria all’ispanico Stretto
Da questo all’altro Mar...
(Ironia - certo! - e speranza per tutti cogliendo l’occasione del giorno)
Lo sapete ed è così... non mi potete battere! Del resto è noto il mio soprannome (non autoattribuito) su questo sito...
A presto al Pra, gente!
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