Windsurf (ed altri sport) e Coronavirus

Buona domenica a tutti.....
Sempre con lo spirito di informare e di chiarire, in allegato, per chi non l'avesse già recuperata, allego l'ordinanza emanata ieri dalla Regione Lombardia. "L'attività sportiva all'aperto è vietata, anche singolarmente, salvo che nei pressi della propria abitazione". Un capolavoro di chiarezza.... Peraltro, mi sembra discutibile che, in una situazione come questa, non si possano avere solo norme emanate dal governo, magari articolate diversamente
per specifici parti del territorio nazionale. Comunque, mi pare di capire che le corse intorno alla propria abitazione siano ammesse (la distanza da questa è indefinita), salvo il fatto che si rischia di litigare con qualche frustrato recluso in casa.
Io comunque sto pensando di propormi come dog-sitter, o di diventare fumatore, almeno posso uscire per andare a comprarmi le sigarette!
Ciao. Fabio

Nico, mi sembra ancora una misura sensata di compromesso, visto che molti continuavano ad assembrarsi, senza capire. Almeno, possiamo ancora farci una passeggiata. Per, il resto, sono d'accordo che continuano ad esserci situazioni di maggior rischio. Ieri, 2 ore in coda per fare la spesa. Intorno a me un centinaio di persone. Dentro il supermercato un'altra ventina. Tutti con protezioni di fortuna.... Tutti a toccare carrelli, banconi, prodotti, e scaffali. Se non mi sono contagiato oggi, è un miracolo. Ma di cosa stiamo parlando?
Ciao. Fabio

Vietati oggi i parchi, noti luoghi di perdizione e trasmissione di virus, frequentati dagli untori sportivi.
Permesso invece accalcarsi a giocare al lotto e nei mezzi pubblici ridotti come numero per andare al lavoro nelle fabbriche, nella erronea convinzione che il coronavirus sia uno sfaticato fancazzista.
Il sonno della ragione genera mostri.

ita4012 wrote: Vi propongo un punto di vista che mi sembra molto ben espresso ed equlibrato: www.linkiesta.it/it/blog-post/2020/03/19...Il7w5Hx2QFhRFMotO-U4

Stiamo sereni!

Ciao. Fabio

Bell'articolo, grazie per averlo condiviso.
Io fino a che la legge lo consentirà, continuerò a fare una corsetta ogni tanto, in un parco pedonale vicino casa, dove mentre corro sono solo,visto che ci vado la mattina presto.

un saluto
B.

Ciao Fabio,
pezzo equilibrato e difficilmente non condivisibile.
Traccia una poco entusiasmante linea di continuità, almeno per gli ultimi 400 anni: l’idiozia. Quella di chi non comprende i rischi e quella di chi, per converso, deve, per forza, trasformare l’ansia in odio verso qualcun altro.
Che fare? Limitare la mobilità alle persone è una scelta che inficia la più percepibile delle libertà personali. Il distanziamento fisico dagli altri è, di per sè, un’indicazione più che sufficiente, allo stato attuale delle conoscenze, di contrasto all’epidemia. E questo vale per quanti hanno un cervello preposto a fare ciò per cui è stato creato. E gli altri? In questo solco si dovrebbe inserire una norma: rendere palese, a chi non ce la fa, ciò che per chi è dotato di normale intelletto è evidente.
Non vietare “l’attività motoria” significa lasciare la possibilità, qualora ve ne siano le condizioni, di farsi la passeggiata di turno, dove quel sotteso “qualora ve ne siano le condizioni” attiene alla responsabilità del singolo valutare. Ne deriva che se si abita in un contesto densamente popolato questa possibilità sarà giocoforza limitata fino ad estinguersi qualora non ne sussistano più le condizioni. Non dovrebbe essere necessario spiegare, per esempio, che se si sia in molti in un’area urbana limitata, se tanti possano maggiormente disporre di tempo libero perché a casa dal lavoro, se le aree dove passeggiare siano poche, piccole e non prossime all’abitazione e se tutti i residenti della suddetta zona volessero usufruire più o meno lungamente della possibilità di stare all’aperto si genererebbero i presupposti per creare condizioni che inficino la necessità del distanziamento fisico. Com’è altresì evidente che per chi vive in luoghi dove uscire non presenti le problematiche di cui sopra farlo non rappresenti una statisticamente rilevante forma di rischio.
Ora, il tutto si riduce all’incidenza, sulla popolazione globale, della percentuale di cretini. Se si stima sia molto bassa porre divieti non ha senso. In caso contrario, purtroppo, limitare le libertà di tutti è lo strumento più efficace, attualmente a disposizione dei normodotati, per difendersi dagli imbecilli.