Era da parecchio tempo che non tornavo nel mitico spot della Conca d'Oro sul Lago di Garda. Oltre a sfruttare i pregi della qualità del vento nello spot, avevo voglia di riassaporare la meravigliosa atmosfera che si respira a terra. La giornata è stata meravigliosa, ed è stata anche l'occasione per un incontro speciale.
Venerdì 10 giugno 2016, le previsioni meteo promettevano una giornata di pieno sole, in questo periodo caratterizzato, almeno nel nord Italia, da un'insopportabile instabilità (per essere giugno). Così, visto che il we sarebbe stato ancora una volta incerto, non ci ho pensato troppo ed ho preso ferie al lavoro, per godermi una bella giornata di windsurf (e che qualcuno là fuori non faccia ironia, e rompa troppo: tra veri surfisti è vietato, e poi in genere chi ironizza, è il primo a marinare.....solo che lo racconta meno di me....).
Per andare a colpo sicuro, ho puntato al Garda. Visto che la strada è la stessa, ho anche tentato la doppietta, prendendo sia il Peler alla mattina, che la Ora al pomeriggio. In realtà, le previsioni per il Peler erano più incerte, mentre quelle per la Ora più favorevoli. Al Pra de la Fam, è andata male, niente Peler (o meglio solo molto debole), ma, comunque, risvegliarsi in quel paradiso alla mattina presto, è un'esperienza magica, che ripeto sempre volentieri.
Così verso le 9,30, mi son diretto in Conca d'Oro a Torbole. Arrivato sullo spot poco dopo le 10, non ho avuto alcun problema con il parcheggio (da quest'anno parcheggio tornato in mano al Comune: è possibile pagare al parchimetro anche con bancomat). Scenario incantevole, con un cielo azzurrissimo, il lago blu, ed i monti intorno, a costruire uno scenario unico. A terra atmosfera molto rilassata, con dei 18 piedi australiani (skiff a tre, mostruosamente invelati, qui per il campionato europeo) a fare bella mostra di sè nel prato. Allo Shaka Surf Center (mi faccio un giretto, nell'attesa, in mattinata), sfoggiano le nuove tavole 2016 Jp, abbinate, da quest'anno, con vele Naish.
Ormai, sono conosciuto... e riconosciuto.... e così mi capita ogni tanto che qualcuno mi fermi per salutarmi: mentre sto armando la vela, Andrea, di Venezia, mi ferma e mi fa i complimenti per i video che pubblico sul canale youtube di waterwind. Ovviamente, mi fa molto piacere, e mi sprona ad andare avanti.
Essendo il vento girato presto da sud (già alle 11, soffia una brezza di quasi 10 nodi), sembra essere confermata la promettente giornata di Ora. Visto che non ho preso il Peler, decido di fare quante più ore possibile in acqua. Voglio inziare presto, appena il vento è planabile: così armo la Ezzy Chetaah 6,5, da abbinare al Tabou Rocket 115 ltd. Un set da guerra, con cui mi bastano 10 nodi per planare (sono 70 kg), e che si rivelerà adeguato solo per la prima mezz'ora! Infatti, dalle 12,30 in poi, il vento medio risulterà di circa 17 nodi, mentre le raffiche raggiungeranno i 25 nodi. All'anemometro windfinder dello Shaka..... Perchè al Ponale, dove ho passato la gran parte della giornata, le raffiche devono essere arrivate sicuramente ai 30!
Nell'attesa dell'appuntamento con Andrea previsto intorno alle 14,30, mi sparo due ore in acqua belle intense. La prima mezz'ora, come detto, sono invelato giusto, e mi diverto parecchio. Per raggiungere il Ponale, mi faccio quasi tre km ininterrotti in planata: quale altro lago concede tale goduria? Raggiunto il Ponale, staziono in zona per esercitarmi a manovrare, sia perchè il posto panoramicamente è bellissimo, con le pareti dei monti a picco che incombono sul lago verde, sia perchè il vento qui è più forte e disteso, e la superficie dell'acqua con un un'onda più ordinata.
Incredibile: centro (e bene) subito la prima Power Jiber, lasciando girare presto e per tempo la vela, ed anche le prime virate veloci.
Quando mi rendo conto di essere troppo grosso, essendo il vento cresciuto, inizio a pensare di tornare in Conca, per mettere la 5,5 almeno (ma al Ponale andrebbe bene per me anche una 4,7), e magari passare dalla tavola freeride, alla fsw (devo dire che oggi 5,5 e fsw sarebbe stato l'assetto ideale per me, e che, dopo questa sessione, mi riprometto di usare 6,5 e rocket solo in acqua quasi piatta, o vento fino a 15 nodi). Ma proprio, in mezzo al lago, mi rendo conto che si accinge a partire l'Italia Cup laser... e ci saranno più di un centinaio di barche, a costituire un muro invalicabile. Questa, devo dire, è una delle note negative del lago di Garda.
Come già successo al Pier l'ultima volta, quando ci sono queste importanti regate veliche, le imbarcazioni occupano una porzione importante del lago, e non c'è nè più per nessuno..... Peraltro, ho anche rischiato la collisione con un gommone di assistenza, con un ragazzo a bordo, che parlando al telefonino stava tirando dritto, senza porsi minimamente il problema di darmi la precedenza (vedi video con la Go Pro.... scusate il turpiloquio).
Va beh, approfittando di un momento di tregua tra una regata e l'altra, attraverso di nuovo il lago e ritorno alla spiaggia della Conca, con l'idea di cambiare set. Sono le 14,00 circa, ed a terra, incontro subito Andrea (alias MiniFabbris), che non conosco di persona, ma con cui da più di un anno mi scrivo (è uno dei tanti appassionati lettori di Waterwind). Simpatia a prima vista! Sta preparando l'attrezzatura (Vela Naish 5,7, e tavola freestyle f2 Chilli 109).
Gli espongo i miei propositi di cambio set, ma mi consiglia di rimanere sovrainvelato. Forse, non sa cosa c'è al Ponale!
Per le 14,30, si esce di nuovo insieme. Prima cerchiamo di stare sopravento alla Conca d'Oro, dove, però il vento non è stabilissimo (bisognerebbe arrivare ai cipressi). Allora, ci spostiamo al Ponale di nuovo. Ne esce una bella sessione insieme, fatta di brevi bordi in planata e tanti cambi di direzione. Andrea mostra subito la sua abilità, con virate e strambate perfette a ripetizione. Io sono troppo sovrainvelato..... ed ormai anche un po' stanco: mi riesce qualche "Pover" jibe, e qualche fast tack...e poi tante waterstart..... Inoltre, ho regolato le straps con il mio solito criterio di farci entrare il piede fino al dorso, e non fino alla caviglia (per avere più controllo sulla tavola con i talloni); ma oggi, a piedi nudi, mi risultano leggermente strette, ed in qualche manovra non riesco a siflare rapidamente i piedi (in una strambata il piede subisce anche una torsione un po' rischiosa...).
Immortalo Andrea in alcune belle sequenze video (vedi filmato a fine articolo), ed in alcune foto suggestive sotto il Ponale. Ci rincorriamo per un po', con diversi bordi insieme in planata, uno dietro l'altro. Lui tira delle boline in planata perfette, risalendo alla grande e mantenendo velocità. Si vede che ha un ottimo piede. Inoltre, le tavole freestyle, da questo punto di vista, si confermano eccezionali. Verso le 15,30 iniziamo a pensare di avvicinarci, per stare di nuovo vicino alla Conca, in caso di possibili cali di vento.
Ci facciamo lì un altro quarto d'ora. Poi, io, dopo quasi 4 ore in acqua, inizio ad avvertire dei crampi alle gambe (non mi sono allenato al meglio nelle ultime settimane), e, comunque, gestire una 6,5 a 25 nodi, non è cosa da poco. Decidiamo di rientrare, anche perchè il vento sembra calare (poi dopo un momento di sosta, in realtà riprenderà sul finire del pomeriggio - vedi grafico sopra).
Il finale di giornata è da manuale. Birretta insieme, seduti a chiacchierare sulla panca al sole davanti al bar in Conca: un momento di piacere, che vale quasi quanto la surfata. Poi, io devo scappare per tornare a Monza in tempo utile per vedere la partita di pallavolo di mia figlia. Giornata da incorniciare (che quasi quasi mi fa mandare giù anche i tre quarti d'ora di coda al casello di Milano Est....).
Ed ora, se non prima, si tornerà al Garda per il we del 25-26 con la nostra ADS Surf and Fun, per un we full immersion.
I commenti a fine articolo sono molto graditi!
Buon vento. Fabio
Mandateci i report (anche brevi) delle vostre uscite con foto e video. Li pubblicheremo su Waterwind, per condividerli con tutti!
Clicca qui, per vedere la slidegallery completa della sessione, e per scaricare le foto.
Il video della sessione con lo show di Andrea, detto MiniFabbris!
Il Video della sessione girato con la Go Pro