Anche in una giornata soleggiata di fine inverno, il Lago di Como regala un clima gradevole e la possibilità di effettuare un facile trekking altamente panoramico, lungo il Sentiero del Viandante.
Trekking sul lago di Como: il Sentiero del viandante, da Dervio a San Rocco
Dopo aver apprezzato, all'inizio dell'autunno, il tratto del sentiero del Viandante da Bellano a Dervio, questa domenica sono scappato dalla nebbia incombente sopra l'hinterland milanese, per andarmi a godermi una magnifica passeggiata al sole, lungo il tratto successivo (verso Nord) del sentiero, che da Dervio conduce verso Colico.
Dopo aver parcheggiato nei pressi del Crotto del Cech, in via Duca D'Aosta a Dervio, ci siamo diretti lungo medesima strada in direzione Nord, e, poco dopo il ponte sul Torrente Varrone, abbiamo imboccato via Pietro Giglio (segnaletica) per salire alla piacevole e tranquilla frazione di Castello, ancora in Comune di Dervio. Un tempo qui sorgeva il Castrum de Orezia (toponimo legato alla famiglia proprietaria), di cui rimane solo una torre quadrata, di fronte alla chiesetta di San Leonardo.
Lasciata la frazione di Castello, sempre in direzione Nord, si passa sotto la SP67, e si procede verso la rotonda dove ci sono gli svincoli per la SS36. S'imbocca, quindi, via Monastero.
In questo tratto, si deve sopportare il fastidio della vicinanza della superstrada. Ma è un fastidio che dura poco, in quanto presto la superstrada scompare in Galleria. L'ampio panorama sul lago, costantemente visibile alla nostra sinistra, comunque è già ora molto suggestivo. La strada diventa, quindi, sterrata e ci conduce verso l'ultima frazione di Dervio, ovvero Corenno Plinio.
Corenno merita una deviazione. Il Castello è visitabile solo in particolari occasioni. Allora, vale la pena imboccare la gradinata Via Candiani, e scendere fino all'incantevole al porticciolo a lago.
Ritornati sulla provinciale, si procede verso Nord, e, poco dopo, seguendo la segnaletica, si riprende il Sentiero del Viandante, con imbocco sulla destra della strada carrabile.
Si superano le frazioni di Torchiedo e di Panico (attenzione a seguire sempre la segnaletica, prendendo, al bivio dopo Torchiedo, la diramazione a destra, che sale verso Mondonico); dopo un po' di salita si raggiunge la chiesa di San Giorgio (già eretta nel 1412), che sorge su un terrazzo molto panoramico sopra l'abitato di Dorio.
Poco oltre, si raggiunge Mondonico, che è forse uno dei luoghi più affascinanti dell'itinerario. Le case in pietra locale, arrocate su un pendio assolato e molto tranquillo, vi riporteranno indietro nel tempo. Vale sicuramente la pena fermarsi, per godersi la pace del luogo, che costituisce anche un ottimo punto di sosta per un eventuale pranzo al sacco. Le case sono tutte antiche. Alcune sono ormai diroccate; qualcuna è stata recuperata.
Lasciata Mondonico, vi aspettano 150 metri di salita ripida, ma su sentiero (l'antico tracciato) ben conservato, e che, con tornanti e zig zag, vi consente di guadagnare rapidamente quota. Il sentiero sale sul versante sud del pendio del Monte Piazzo, ed, anche in pieno inverno, sarà facile che in questo tratto vi facciate in salita una bella sudata.
In qualche decina di minuti, siete quindi all'oratorio di San Rocco (487 m s.l.m.), meta finale dell'itinerario. Compresa la divagazione a Corenno, con passo rilassato, considerate circa due ore di tempo per arrivare qui da Dervio (e circa 300 metri di dislivello complessivo).
Anche questo oratorio, sorge su un terrazzo da cui potrete godere lo spettacolare panorama sulla parte all'alta del Lago di Como, con il Monte Bregagno di fronte a voi, e la frazione Ogiasca di Colico, sotto di voi, poco più a Nord. L'area è attrezzata con dei tavoli per il pic nic, e qui sorge una baita gestita dal gruppo dei volontari dell'antincendio di Dorio. Possibilità di rifornirvi di acqua potabile.
Il Sentiero del Viandante prosegue a Nord, e, superato un dislivello di altri 100 metri circa, vi porta sulla dorsale del Monte Piazzo che scende a Lago, oltre la quale si scende verso le prime frazioni di Colico, con vista sul Laghetto di Piona. Tenete presente, però, che in inverno questo successivo tratto rimane quasi completamente in ombra.
Noi dopo una piacevole sosta, e dopo un graditissimo incontro con un vecchio amico, siamo ritornati a Dervio, ripercorrendo lo stesso itinerario da dove siamo venuti.
Buona passeggiata. Fabio
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