Il Supramonte, in Sardegna, è un mondo da scoprire: montagne selvagge, ed una natura fiera e meravigliosa. Noi abbiamo iniziato ad esplorarlo, percorrendo l'itinerario che da S'Abba Arva (Dorgali) conduce alle spettacolari Gole di Gorropu, un canyon naturale impressionante.
Trekking: da S'Abba Arva alle Gole di Gorropu (Sardegna)
Basta una qualsiasi foto a farvi capire che le Gole di Gorropu meritano una gita (vedi nostra slidegallery dell'escursione). Le Gole si trovano in una delle zone più selvagge della Sardegna, il Supramonte, un tempo tristemente noto per vicende legate alla malavita ed ai sequestri, e che oggi sta cercando di riconquistarsi un'identità come terra a vocazione turistica. Sgombrate il campo dai vostri eventuali pregiudizi, e non perdetevi la bellezza di questa terra unica! Il Supramonte ha sicuramente un notevole potenziale turistico, per la bellezza delle sue campagne e delle sue montagne, che regalano scenari straordinari.
Un primo assaggio per conoscere questo angolo di Sardegna può essere l'escursione alle Gole di Gorropu. Uno dei sentieri di accesso è quello che parte da Ponte S'Abba Arva. Si tratta dell'itinerario tecnicamente più facile (anche se non banale, per la lunghezza) che conduce alle Gole.
Raggiungere il punto di partenza non è immediato. Da Dorgali si percorre tutta la vallata di Oddoene. Ignorate assolutamente qualsiasi strada sterrata vi proponga Google Maps per raggiungere la località di partenza, se non volete trovarvi in situazioni complicate. La strada asfaltata che scorre lungo la valle ed arriva al Ponte di S'Abba Arva, è lunga, ma molto panoramica, e vi consente di ammirare tutta la bella campagna coltivata, e le pareti delle montagne calcaree intorno.
Al termine della strada, in prossimità del Ponte di S'Abba Arva, si trova il parcheggio a pagamento con annesso punto di ristoro da cui parte l'escursione. Il parcheggio nella stagione 2022 durante il periodo Pasquale è costato € 7 per tutta la giornata. Lasciata la macchina, incamminatevi in direzione sud, attraversate il ponte ed arrivate subito ad un bivio: la segnaletica vi indica chiaramente che verso Sud si va alle gole di Gorropu, e verso Nord alla zona archeologica del Monte Tiscali, che non è meno affascinante, e che sarà sicuramente la meta di un nostro prossimo itinerario.
Imboccata la traccia verso Sud (sentiero numero 485), si inizia il saliscendi che caratterizzerà buona parte dell'itinerario per superare alcune piccole vallate ed incisioni che scendono verso il Rio Flumineddu, che ha scavato la vallata principale.
Man mano che vi addentrate nella vallata, la scena si fa sempre più stupefacente: ad Ovest, le pareti rocciose del Supramonte di Orgosolo; al centro della vallata, il Rio Flumineddu, che serpeggia tra i massi riempendo alcune pozze d'acqua verde smeraldo; al di sopra del fiume, la sua valle coperta da una vegetazione foltissima e rigogliosa, e di un verde intenso, in primavera; e sul ciglio orientale della valle, infine, sintravede la mitica "Root 125", ovvero la stupenda Strada Orientale Sarda, che collega Olbia a Cagliari.
Il sentiero è sempre evidente e ottimamente segnalato; non ci sono possibilità di errore. Il buon grado di ombreggiatura lo rende, a nostro parere, percorribile anche d'estate, a patto di evitare le giornate e le ore più calde.
Vedi i dati tecnici dell'escursione
Dopo circa un'ora (e 3,5 km di cammino), raggiungete una fonte con annessa area di ristoro attrezzata con dei tavoli all'ombra, dove, se necessario, è piacevole fare una sosta per rifocillarsi. Oltre questo punto, il tracciato inizia a volgere gradualmente verso Sud Ovest, per convergere verso l'ingresso delle gole. Ancora 30/40 minuti di cammino, e sarete all'inizio della forra. Poco oltre questo punto, avete anche l'accesso alla carrozzabile dove passa il Jeep Transfer.
Subito prima delle gole, il sentiero perde ripidamente quota con alcuni gradoni rocciosi che si faranno un po' sentire al rientro. Ormai, ci siamo: preparatevi allo spettacolo naturale che state per ammirare.
All'ingresso della gola, troverete la biglietteria (ingresso per gli adulti: 5 euro - aprile 2022). Qui, il personale impartisce le istruzioni per la fruizione in sicurezza di questo monumento naturale, e dà anche qualche informazione descrittiva.
La gola è visitabile senza attrezzatura da ferrata solo in parte. Un primo tratto, contrassegnato da bollini verdi, risulta più facile, ed è seguito da un tratto giallo un poco più impegnativo e più breve, che si conclude in corrispondenza dell'inizio del tratto rosso, percorribile solo se equipaggiati con set da ferrata.
Addentrarsi nella gola vi provocherà sicuramente una sensazione di meraviglia e di stupore per la bellezza del luogo. Il greto asciutto del torrente dominato da alcuni imponenti massi bianchi serpeggia sotto imponenti ed altissime pareti calcaree, di varie tonalità, in alcuni punti strapiombanti in maniera impressionante. Procedere dentro la gola, anche se per un breve tratto, risulta un po' faticoso, dal momento che in più punti bisogna arrampicarsi sui massi, seguendo i bollini colorati, a volte improvvisando la traccia. Purtroppo, non sarete in solitaria a visitare la gola, ed il vociare delle altre persone inevitabilmente priverà il luogo di parte della sua magia (a meno che non veniate qui in un giorno della settimana lontano da festività). Trovatevi un angolo tranquillo per contemplare in pace la bellezza ed il mistero del luogo.
Alle gole si può arrivare anche dal passo della Genna Silana, lungo la Strada Statale Orientale Sarda, con un percorso più breve, ma che richiede di superare, al ritorno, i 700 metri di dislivello fatti in discesa all'andata. Noi siamo ovviamente ritornati, in un'ora e tre quarti al Ponte di S'Abba Arva (17 km circa in totale tra andata e ritorno), dove avevamo parcheggiato la macchina, ed abbiamo sfruttato il il bar del parcheggio per gustarci, soddisfatti, una meritata birra refrigerante.
Buona escursione.
Fabio Muriano
Clicca qui, per la completa slidegallery dell'escursione.
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