L'Ossola nasconde dei tesori. L'alta Val Bognanco è uno di questi. Siamo andati a scoprirlo con un bel trekking da San Bernardo alla Bocchetta di Gattascosa.

Trekking, Val Bognanco, Ossola: da San Bernardo alla Bocchetta di Gattascosa

Ero già rimasto affascinato dall'Ossola andando a camminare all'Alpe Devero ed all'Alpe Veglia (leggi i report, qui su Waterwind). Su consiglio di un amico sono andato a conoscere anche la Val Bognanco, poco più a Sud.

La testata della valle mi ha colpito per la bellezza degli ambienti. Eppure salendo lungo la valle da Domodossola, sono rimasto un po' perplesso per l'aspetto dimesso di alcuni borghi e gruppi di baite ed alpeggi. La bassa valle inoltre è caratterizzata dalle testimonianze di un turismo termale, ormai per lo più ricordo di un passato che fu, anche se il centro termale è ancora attivo.

Ma arrivati al punto di partenza dell'escursione, l'Oratorio di San Bernardo, l'altmosfera cambia decisamente. L'alta valle offre tanti itinerari escursionistici, con differenti livelli di difficoltà, molti spazi all'aperto per un pic-nic, ed anche la possibilità di esplorare l'area in MTB o E-Bike (i noleggi, però, ci risultano a Domodossola). Il fatto che la zona sia apprezzata da famiglie ed escursionisti si capisce già dai diversi parcheggi intorno all'oratorio e da quanto questi siano occupati.

Ciò detto, l'itinerario di salita alla Bocchetta di Gattascosa è piuttosto semplice. Dall'Oratorio di San Bernarndo, vi sono due opzioni. Noi all'andata (vedi mappa della nostra escursione qui sotto), abbiamo seguito la traccia più diretta nel bosco, che in un'ora e mezza raggiunge il Rifugio Gattascosa, e poi in un'altra mezz'ora vi porta alla Bocchetta. Al ritorno, dal Rifugio Gattascosa, abbiamo invece seguito la strada agrosilvopastorale che con un percorso molto più ampio, prima vi conduce all'Alpe Monscera (da qui si può raggiungere anche l'omonimo passo e lago), e poi scende verso il Rifugio il Dosso, per tornare quindi a San Bernardo.

L'itinerario diretto parte quasi in piano, per poi salire in maniera più decisa in un bellissimo bosco di larici ed abeti. Raggiunge quindi una bellissima torbiera, attraversata da una passerella di legno; e poi, con un ultimo strappo vi porta al lago Ragozza, e poco oltre al Rifugio Gattascosa (3,5 km - 1,5 h). Il rifugio Gattascosa è una bella struttura in pietra, forse più un punto di ristoro che un rifugio Alpino. Devo dire, francamente, che non ho apprezzato la musica (Liscio - popolare), ad alto volume. Un po' di musica ci può anche stare. Ma bisognerebbe abituare la gente, una volta lasciati a valle i rumori della città, ad apprezzare e rispettare, la quiete ed il silenzio delle montagne.

Ed infatti, per cercare un po' di tranquillità, non abbiamo proseguito ed abbiamo raggiunto la Bocchetta di Gattascosa, a 2158 metri. Dalla bocchetta, si dovrebbero vedere i 4000 della Svizzera oltre la valle di Simplon (Weismeiss, Lagginhorn). Purtoproppo, le nuvole a noi lo hanno impedito (motivo per tornare da queste parti). Volendo, da qui, con un percorso di cresta si può raggiungere il passo di Monscera, passando dalla Cima Mattaroni, e dalla Cima del Tirone. Con un po' di attenzione, tra il Rifugio Gattascosa e la Bocchetta, oltre alle tante meravigliose fioriture primaverili, potete ammirare anche le stelle alpine (da non raccogliere).

Tornati al Rifugio, come detto, la discesa puà avvenire per la carrozzabile, in panorama molto aperto (bella la conca sopra l'alpe Monscera) prima, e poi di nuovo nel bosco. La pendenza rimane per lo più graduale, eccezione fatta per l'ultima parte prima del Rifugio Il Dosso, e tra questo e l'Oratorio di San Bernardo.

Ci auguriamo che la vallata, attraverso un saggio lavoro di sistema tra Enti locali, aziende turistiche, guide, ed operatori turistici, possa diventare meta di una sano turismo montano. Le condizioni ci sono.

Buona passeggiata.  Fabio Muriano.

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