Il sentiero delle ‘Scalelle’ è un breve, ma panoramicamente straordinario, itinerario escursionistico nel cuore del Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo. Gestito e controllato dagli addetti del centro visitatori “Paolo Barrasso” di Caramanico Terme, il camminato è percorribile ad anello in una sola direzione ed è veramente consigliato a tutti, grandi e bambini.
TREKKING: IL SENTIERO DELLE SCALELLE (APPENNINO ABRUZZESE – CARAMANICO TERME)
“Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lasciano gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che è verde è come i pascoli dei monti”. In questi pochi, significativi versi di Gabriele D’Annunzio sono racchiusi i punti cardinali dell’Abruzzo. Dalla transumanza alla montagna, dal verde dei pascoli alla terra, passando naturalmente per l’acqua, che balzando dalle alte e scoscese montagne arriva fino all’Adriatico. Ed a proprio l’acqua, nelle sue forme più disparate, a riempire il centro del palco nel ‘Sentiero delle Scalelle’: uno dei più suggestivi nonché praticati dell’intero Parco Nazionale della Majella.
L’estate ha da poco aperto le calde finestre di casa al mondo e la natura, ancora una volta, sta mutando silenziosamente forme, sembianze e peculiarità, quando raggiungiamo il comune di Caramanico Terme, in provincia di Pescara. Qui, al margine di uno dei più caratteristici borghi d’Abruzzo, trova origine il sentiero delle ‘Scalelle’.
Prima di vestire gli zaini colmi d’aspettativa e attraversare la meravigliosa Valle dell’Orfento, una tappa è obbligatoria per chiunque voglia intraprendere percorsi nell’area: la visita al centro “Paolo Barrasso”. Ivi un funzionario vi chiederà quale sentiero volete affrontare, se siete muniti di attrezzatura adeguata e, dopo avervi spiegato le caratteristiche del trekking da voi scelto, vi farà firmare una liberatoria da esporre al corpo dei carabinieri forestali atto a fare controlli.
Svolte quindi alcune veloci prassi burocratiche, possiamo partire. Intrapreso il sentiero B6 costeggiamo, immersi in una fitta vegetazione mediterranea, l’area protetta della lontra. Il simpatico animale, soprattutto di giorno, è difficilmente avvistabile, ma tentar non nuoce. Giunti così al termine di una prima scalinata, un balzo di roccia sovrasta la profonda gola e al contempo viene sovrastato dall’immensa, verdeggiante Valle dell’Orfento. Lo scorcio è, quasi inaspettatamente, fiabesco: c’è l’acqua, al momento descritta solamente da un lontano fruscio; ci sono le vette, alte e maestose, della Majella; c’è tanto verde, impegnato da secoli a coabitare con la bianca roccia; e c’è il sentiero, che continua la sua ripida discesa verso le strette gole d’Abruzzo. Scalino dopo scalino, passo dopo passo, con occhi curiosi d’altra meraviglia continuiamo a immergerci nella rigogliosa vegetazione ripariale, caratteristica della zona, fino ad arrivare a un bivio: svoltiamo a sinistra, in direzione Ponte di Caramanico. Qui lo scorrere delle acque si fa sempre più prossimo e, dopo qualche sali e scendi, giungiamo ai piedi dell’imponente parete che domina tutta la gola. Davanti a noi pura e millenaria ‘roccia bianca della Majella’, sotto l’acqua dal caratteristico colore verde, fornitole da una pozione di luce e fogliame, e a completare tutto un ligneo ponte dal sapore fiabesco. Un quadro da “c’era una volta…”.
Superate quindi le assi del primo trapasso, il percorso prosegue, immerso tra l’esuberante verde ‘eden’ abruzzese e le bellissime scenografie ideate dal corso d’acqua, su ponticelli e staccionate fino a giungere allo scorcio finale: una cascata artificiale peculiare per stranezza e colore, nero. Il tutto prima di imbeccare il Sentiero S e tornare sulla strada statale 287.
Così, dopo aver letto la storia della Majella sui fianchi, consumati dall’acqua, nella valle dell’Orfento, non ci rimane che risalire la statale fino all’incantevole borgo di Caramanico Terme. Il paese, situato all’imbocco del canyon dell’Orfento e della valle del fiume Orta, offre al gitante innumerevoli possibilità: da un gelato tra i freschi e colorati caruggi a un aperitivo con vista sull’imponente massiccio del Morrone. Senza dimenticare il pezzo forte: una rilassante giornata immersi tra le acque taumaturgiche nel centro termale nato nel lontano 1576 d.C.
Caratteristiche tecniche:
- Lunghezza: 4,5 km
- Durata: 2h
- Dislivello totale: 328m
- Difficoltà: T/E
- Punto più basso: 512m
- Punto più alto: 623m
- Periodo consigliato: tutto l’anno
Tempi di percorrenza:
- Centro “Paolo Barrasso” – Gola dell’Orfento: 20 minuti
- Gola dell’Orfento – Cascata: 40 minuti
- Cascata – Caramanico Terme: 45 min
- Caramanico Terme – Centro “Paolo Barrasso”: 15 minuti
Come arrivare?
In Macchina: uscire da E80 ad Alanno Scafa - seguire in direzione Roccamorice – superato Torre De’ Passeri, seguire per San Valentino in Abruzzo – una volta giunti a San Valentino in Abruzzo imboccare la SR487 e seguirla fino a Caramanico Terme
Mezzi pubblici: è possibile raggiungere Caramanico Terme attraverso linee di bus da Chieti Scalo
Consigli utili:
Approvvigionamento acqua: una volta lasciato il Centro visitatori “Paolo Barrasso” non ci saranno più punti di abbeveraggio durante il sentiero
Aree attrezzate/punti di ristoro: una volta lasciato il Centro visitatori “Paolo Barrasso” non ci saranno più punti di ristoro durante il sentiero.
Daniele Izzo
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