Le vele della linea Legacy sono la proposta più accessibile e versatile della gamma Ezzy. Marco Menesello, in questo articolo, ci propone la recensione del modello 2019 di questa vela.
Windsurf, test vele: Ezzy Legacy 6.5, 2019
Utilizzo: Freeride (6.5)
Misura: 6.5
Luff: 452/455
Boom: 189/198
Le vele della linea Legacy sono la proposta più accessibile e versatile della gamma Ezzy.
Le Legacy consentono, a seconda della misura, di coprire tutte le tipologie di utilizzo: dal wave nelle misure da 4.2 a 5.2; al crossover/bump n’jump nelle misure 5.5 e 5.8; al freeride nelle misure 6.5 e 7.5.
Il prezzo inferiore rispetto alle proposte di ‘alta gamma’ della factory hawaiana è giustificato da alcuni fattori: una grafica più basica e con colorazioni che non possono essere scelte al momento dell’acquisto (i colori sono infatti scelti tra quelli di volta in volta ‘avanzati’ dalle altre produzioni); la mancanza di alcune caratteristiche, non prioritarie, presenti su altre vele (come ad esempio l’indicatore della regolazione del caricabasso) e il fatto che non vengono utilizzati gli ultimissimi aggiornamenti di shape, e materiali introdotti sulle altre vele.
Io ho acquistato da White Reef di Cesena la 6.5 come mia vela grossa per un utilizzo nei laghi del nord (sono alto 175 cm, e peso 73 kg), da abbinare ad un Tabou 3s 117 lt.
In spiaggia, dopo aver armato con facilità (aiutato anche dai consigli di regolazione forniti con la vela, e dai video tutorial disponibili sul sito del produttore) si nota immediatamente la qualità costruttiva della vela e la robustezza dei materiali. Io l’ho armata con un albero Point 7 80% di carbonio, non proprio l’ideale considerato che vorrebbe un po’ più di flex nel top, ma, nonostante questo, la vela risulta ben armata. Grazie al fatto che ogni vela è armata in fabbrica prima di essere spedita, non è stato necessario regolare le stecche.
In acqua, il feeling è immediato. La potenza si concentra in una posizione avanzata e bassa della vela, rendendola leggera tra le mani (in particolare su quella posteriore) e consentendo di mantenere un assetto ideale per tirare lunghi bordi. Il profilo della vela è decisamente panciuto, e ciò consente di avere molta potenza disponibile anche in condizioni di vento marginali.
In andatura la vela è stabile, grazie anche alle sue 6 stecche e incredibilmente leggera. Ma ciò che mi impressionato di più è la risposta alle raffiche: senza strattoni e senza diventare più pesante consente un’accelerazione costante e progressiva, una vera goduria!
In manovra la vela è molto facile e maneggevole.
In sintesi, per me è una bomba. E’ la vela che cercavo, un freeride facile, potente, divertente e che sembra fatto per durare nel tempo. Per chi, come me, non cerca la vela estrema per superare i 50 nodi o per tentare il triplo fw, le Legacy sono l’ideale. Niente fronzoli o lustrini di marketing, solo tanta sostanza e funzionalità.
In conclusione, due parole sulla compatibilità della vela col boma. Io ho un Unifiber 180-230 in alluminio con profilo C-shape. Ho notato che trimmando la vela per vento leggero e medio (quindi, nelle due alternative più ‘panciute’), la parte centrale toccava il boma. Dopo essermi confrontato con altri possessori di Ezzy che lamentavano una problematica analoga, ho scritto all’azienda. Alla mia domanda, Ezzy ha risposto puntualmente, come sempre, e mi ha confermato che, almeno per la regolazione da vento debole, il contatto non può essere eliminato del tutto, mentre nelle altre regolazioni sarebbe opportuno che non ci fosse. Per evitarlo mi ha consigliato di preferire boma in carbonio, e con una forma più tradizionale.
Da questa foto, che mi ha inviato, si capisce come il boma di sinistra, consenta di avere maggiore spazio nella parte centrale e posteriore del boma, che è dove avviene il contatto nel mio caso. E se lo dice lui…
Aloha, Marco.
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