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Quando c'è la bora, il freddo non lo si sente... o quasi.

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24 Jan 2017 14:11 - 24 Jan 2017 14:16 #2720 par ita4012
Bene, bene. Vedo che in questi gg siamo stati tutti all'opera da Nord a Sud. E se non ci ferma il freddo a gennaio, chi ci può fermare?

Purtroppo, l'Altro Adriatico è la zona più fredda di tutte, considerando sia l'acqua che l'aria.

Solo qualche consiglio. Una 5/3, per quanto buona, non è sufficiente per l'inverno. E l'abbigliamento è importante quanto l'attrezzatura. Quindi, direi che, se vuoi uscire in questo periodo, una 5 mm integrale, o una 6/5 mm (se sei proprio freddolosa), con cappuccio integrato, e magari con front (o chest) zip è d'obbligo (nel forum trovi un topic al riguardo). Calzari, guanti (moffole) devono essere altrettanto efficaci. E ti cambia la vita!!!

Io le prime volte usavo sopra uno "spray top" che usavo quando andavo in deriva. In windsurf, queste robe non vanno bene. Quando facevo la waterstart, mi si riempiava d'acqua, e pesavo come un macigno.

Pensaci bene....

Quanto al Garda nel we, al momento, non è chiaro se farà qualcosa (mentre, oggi, ha tirato un'altra botta....). Ci aggiorniamo nei prossimi giorni.

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Dernière édition: 24 Jan 2017 14:16 par ita4012.

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  • Livia
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24 Jan 2017 10:34 #2717 par Livia
La settimana scorsa è arrivata la bora ed ha regalato tre giornate magiche per i più coraggiosi; faceva freddo, pungente, ma sono state tre giornate, per chi è riuscito a resistere, di fuoco: acqua piatta, limpida e vento perfetto, in particolare la seconda e la terza giornata.
Io purtroppo ho fatto una serie di errori il primo giorno che mi hanno fatto perdere le due giornate successive, premesso che comunque non ero in forma già dall'inizio.
Sono entrata in acqua subito, senza avere la pazienza di aspettare che il vento si distendesse su tutto lo spot dell' Irom beach: in inverno, con l'acqua gelata, andare in cerca della raffica è impossibile.
Secondo errore, mi ero vestita troppo, muta, sotto muta, wind stopper (quest'ultimo non mi vedrà mai più) non riuscivo a muovermi ed il risultato è stato che ero un sacco di patate.
Sono stata in acqua un'ora circa, ma è stata una sofferenza: paradossalmente se mi fossi vestita meno, avrei patito meno freddo, riuscendo a muovermi meglio.
La mia muta è una 5/3 con il neoprene liscio su tutto il corpo ed è la mia preferita; il neoprene liscio isola perfettamente, ma temo che non sia sufficiente per queste temperature esterne e dell'acqua.
Le giornate successive, mi sono limitata a guardare i grandi, rosicando, ma non troppo, perché il mio corpo mi aveva dato dei segnali, che in termini giuridici, si definiscono "precisi, chiari e concordanti": " vai in acqua con questo freddo, e con la 5,3, e stai sicura che non riesci ad arrivare a primavera con il windsurf perché io mi fermo prima". Ho imparato ad ascoltare le mie sensazioni fisiche, e so già fin da quando scendo dalla macchina, se posso farcela o meno; è stata la prima volta che ho rinunciato ad uscire, ma la muta non è sufficiente, vediamo se trovo qualcosa di più caldo.
I grandi dell'Irom hanno fatto numeri per tutte e tre le giornate, il nostro Ak è riuscito a farsi il tris. I freestylers si sono "limitati" a planare con qualche duck jibe, finire sott'acqua era qualcosa di inutilmente doloroso.
Anche la stampa si è interessata a noi, citando immeritatamente anche me, ma gli eroi sono stati altri.
Per non lasciare nulla di intentato il secondo giorno sono andata a Conche, dove sapevo che c'era qualcosa di potente, ma, tra la certezza di non riuscire ad entrare all'Irom ed il dubbio di provare a Conche con qualche grado in più, ho optato per la seconda. Già per strada sentivo la macchina che sbandava e qualcuno mi aveva scritto che c'era un ragazzo che conosco in acqua, alto più di me con la 4 e 2; lui è bravissimo, quindi avevo già capito che per me sarebbe stato impossibile, avendo la 4 e 2 come vela piccola. Sono arrivata a Conche e lo spettacolo era davvero invitante, acqua piatta e vento carico; il mio amico era in acqua a fare freestyle di alto livello, è uscito ad un certo punto con le mani che tremavano.
Adesso occhi puntati sul Pra, domenica se fa, stando nei paraggi, provo a fare un salto...
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