Laguna 16-6, gran planata, piede d'albero spezzato, ritorno duro

Ecco fatto, l'F158 è ricoverato dal bravo Camaboard a Fossalta di Piave (che spesso mi ha fatto miracoli), la prognosi è di una serie di operazioni e di una degenza mediolunga, al ritorno dalle ferie (toccando ferro, nel senso che ci vado) dovrebbero esserci la dimissione del paziente, si stima guarito anche se con belle cicatrici ineliminabili, e vabbè le tavole senza cicatrici spesso non hanno vissuto.
Ah ho fatto un vero cambio della guardia e ho ripreso il Magic Ride 119 con riparazione invisibile al retro della scassa d'albero, e per un costo davvero basso.

La lycra faceva poco vista la pressione di un rig con una 10. Era efficace invece il neoprene spesso del cono di rpotezione fin che è rimasto in posizione, ma con un legaccio di una corda la base andava ovunque.
Ecco forse il trapezio, tanto è un vecchio North Slalom del 1998
Uno stress...
Ripensandoci disarmare e chiedere aiuto ad una barca forse era meglio, ne passavano a decine in Canale di Burano, vabbè ormai la cosa è fatta

Non avevi modo di salvare la tavola sacrificando una maglietta ?
Non dico il costume...

Questa del monopezzo non la sapevo, si impara sempre qualcosa. Comunque in realtà avendo doppia attrezzatura Resto del mondo-Venezia i piedi migliori e più moderni li tengo fuori, quelli un filo più vecchi a Venezia dove in teoria dovrei incontrare meno problemi... In teoria appunto.
Mi sono poi ricordato della volta - molti anni fa - che provai un vecchio Bic Jazz da passare ad un amico di famiglia e spezzai più o meno nella medesima zona, forse più vicino, l'innesto cardanico in dotazione, mannaggia ripensandoci all'epoca me la feci a piedi, forse potevo riprovare anche se mi sa che ci volevano 2 ore per due chilometri con l'acqua alla vita trascinando la roba... O disarmare e chiamare una barca... Vabbè cosa fatta capo a.
Vediamo il bicchiere mezzo pieno, è una tavola che presi in occasionissima nel 2012 sostanzialmente quasi guadagnandoci sopra rispetto al precedente Fanatic Sting Ray, è un modello 2004 quindi ha 15 anni, anche se in ambito formula le tavole post accorciamnto conservano meglio il valore di un freeride del 2004 che adesso vale poco o nulla, vedere in rete.
Comunque stamattina presto hihihi hanno visto uno strano tipo passare per cannaregio e poi in stazione con questa borsetta sottospalla 227x100, egualmente stranita la controllora del treno Venezia-Mestre che per fortuna mi ha evitato, mo la tavola è sopra il tetto dell'auto (lo copre tutto...) e via dal riparatore stasera.

Mi dispiace Nico. Peccato.
Ma, ormai, il danno è fatto, inutile stare a piangerci sopra troppo. Cerca di ripararla al meglio e basta.

Però, per il futuro, oltre al consiglio di Marco, ti suggerirei di portarti dietro un piedino di scorta (legato al trapezio), per le traversate più lunghe. E' uno stratagemma che mi avevano raccontato in Sardegna quelli che da Porto Pollo fanno la traversata fino all'isola di Spargi.

Attendiamo buone notizie per il restauro della bambina.

Ciao. Fabio

Brutta disavventura, sicuramente.
Però un po’ mi stupisco che un praticante di lunga data come te non sappia che i vecchi modelli di piedini pin sono poco affidabili (intendo quelli dove il pin è avvitato su un perno filettato da , indipendentemente dalla marca; infatti i marchi più affermati (chinook, al360, Goya, aeron, etc) fanno un pezzo unico (a volte ricoperto di plastica) della coppetta con il pin soprastante (è facile verificarlo anche dalle foto sui rispettivi siti dei cataloghi online).
Il piedino è la vita! Non trascuriamo la robustezza e la cura di questo importantissimo componente.
Verifica (e agisci)
Ciao
Marco