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Goya one, two
- Livia
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29 Nov 2016 20:47 #2521 by Livia
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Grazie ad entrambi; le vostre risposte precise e chiarissime, sono di aiuto e conforto.
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- Marco Q
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29 Nov 2016 20:32 #2520 by Marco Q
Replied by Marco Q on topic Goya one, two
Di solito l'acqua piatta e' associata a vento leggero e irregolare, ecco forse il perche' della critica che riporti...
Mentre invece, come tu stessa dici e come anche Fabio riconosce, un fsw fila via che e' un piacere quando il vento e' buono. La sensazione di scivolamento che descrivi (bello il paragone sciistico) non e' solo dovuta alle dimensioni ridotte della poppa ma soprattutto al rocker piu' accentuato rispetto alla precedente (Fabio ti potrebbe segnalare un articolo sullo shape delle varie tavole forse illuminante), che consente ad un'andatura piu' "sollevata" e fluida (a scapito pero' della stabilita' direzionale e dell'angolo di bolina), caratteristica che entusiasma tutti.
Il tuo obiettivo prossimo e' (Fabio docet) quello di stare piu' avanzata possibile allungando le cime trapezio (e magari alzando un po' - 3/5 cm - il boma), noterai subito una migliore facilita' nella planata e un miglior controllo; nel caso tu ti senta strappare in avanti devi imparare ad "aprire" la vela con la mano posteriore e non a contrastare spostando il peso all'indietro. Qualche ribaltone all'inizio e' da mettere in conto ma ti vedo piu' che ben attrezzata (casco).
Continuando il paragone alpino, ora forse sei nella fase di quello che fissa le punte degli sci ed il terreno 3 mt avanti a se' ma presto arriverai a goderti il panorama e gli amici che ti sono intorno procedendo con la stessa naturalezza (almeno nei tuoi homespots) di quando cammini. Questo momento, visto l'impegno, la passione e la vicinanza al mare, arrivera' presto.
Goditi il Goya One!
Ciao
Marco
Mentre invece, come tu stessa dici e come anche Fabio riconosce, un fsw fila via che e' un piacere quando il vento e' buono. La sensazione di scivolamento che descrivi (bello il paragone sciistico) non e' solo dovuta alle dimensioni ridotte della poppa ma soprattutto al rocker piu' accentuato rispetto alla precedente (Fabio ti potrebbe segnalare un articolo sullo shape delle varie tavole forse illuminante), che consente ad un'andatura piu' "sollevata" e fluida (a scapito pero' della stabilita' direzionale e dell'angolo di bolina), caratteristica che entusiasma tutti.
Il tuo obiettivo prossimo e' (Fabio docet) quello di stare piu' avanzata possibile allungando le cime trapezio (e magari alzando un po' - 3/5 cm - il boma), noterai subito una migliore facilita' nella planata e un miglior controllo; nel caso tu ti senta strappare in avanti devi imparare ad "aprire" la vela con la mano posteriore e non a contrastare spostando il peso all'indietro. Qualche ribaltone all'inizio e' da mettere in conto ma ti vedo piu' che ben attrezzata (casco).
Continuando il paragone alpino, ora forse sei nella fase di quello che fissa le punte degli sci ed il terreno 3 mt avanti a se' ma presto arriverai a goderti il panorama e gli amici che ti sono intorno procedendo con la stessa naturalezza (almeno nei tuoi homespots) di quando cammini. Questo momento, visto l'impegno, la passione e la vicinanza al mare, arrivera' presto.
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- Livia
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29 Nov 2016 10:00 #2517 by Livia
Replied by Livia on topic Goya one, two
A presto speriamo.
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- ita4012
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29 Nov 2016 09:57 #2516 by ita4012
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Replied by ita4012 on topic Goya one, two
Dai, che se non cambiano le previsioni, forse, domenica vi veniamo a trovare.... (Conche o Sottomarina).
Ciao
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- Livia
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29 Nov 2016 09:55 #2515 by Livia
Replied by Livia on topic Goya one, two
Grazie Fabio,
Quanto hai ragione, talvolta mi metto sulla difensiva; questione di abitudine.
Adesso è arrivato il freddo, ma non ci si ferma.
Quanto hai ragione, talvolta mi metto sulla difensiva; questione di abitudine.
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- ita4012
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29 Nov 2016 09:44 #2514 by ita4012
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Ciao Livia. E' sempre un piacere leggere i racconti dei tuoi progressi. Si, progressi, perchè pensa che nonostante tutto stai continuando a ad alzare l'asticella delle difficoltà da superare....
Non concordo minimamente sul fatto che un fsw possa non andare bene in acqua piatta. A Gruissan, l'anno scorso, con 40 nodi ed accqua piattissima, mi sono divertito un sacco, con la tavola che viaggiava benissimo, e sfruttando la maggiore manovrabilità rispetto ad altri shape.
Quanto all'assetto visibile nelle foto....non va bene. E' il tipico assetto arretrato di chi sta sulla difensiva (d'accordo, eri influenzata e sei scusata). Busto e corpo arretrati, posizione seduta, braccia contratte, vela semi aperta. Questo spiega anche la prua della tavola che esce così tanto dall'acqua. Sui freeride, questa impostazione sbagliata viene perdonata di più. Sui fsw (per non parlare dei wave), la paghi di più, entrando con maggiore difficoltà in planata, ed avendo una tavola più orziera (fino a quando non plani, soprattutto). Abituati, subito, a tenere anche il piede posteriore centrale, e vicino alle straps anteriori, per entrare in planata più facilmente, e, quando hai messo entrambi i piedi nelle straps, a portare il busto in avanti (caricando il trapezio), e rivolgendo in avanti (verso prua) petto e faccia. Manterrai più facilmente la planata, e, facendo lavorare meglio il bordo di sopravento della tavola, bolinerai di più. Inoltre, la vela si chiuderà automaticamente per la stessa posizione del corpo. E mantieni le braccia distese. Le cimette del trapezio devono essere lunghe (devono andare in tensione appena prima delle braccia, che a questo punto saranno quasi completamente dritte).
Quanto al fatto che il windsurf talora sia più stress che divertimento.....dipende da noi... Bisogna fissarsi degli obiettivi (è fondamentale), ma non diventare maniaci, perchè è uno sport più difficile rispetto ad altri, e che non consente di raggiungere risultati immediati (a parte i veri talenti, e quelli che surfano tutti quasi i giorni). Ma proprio per questo è così intrigante. Ed ogni tanto, va bene accontentarsi anche di una bella planata in scioltezza, e qualche salto, in uno spot panoramicamente appagante.
Buon vento. Fabio
Non concordo minimamente sul fatto che un fsw possa non andare bene in acqua piatta. A Gruissan, l'anno scorso, con 40 nodi ed accqua piattissima, mi sono divertito un sacco, con la tavola che viaggiava benissimo, e sfruttando la maggiore manovrabilità rispetto ad altri shape.
Quanto all'assetto visibile nelle foto....non va bene. E' il tipico assetto arretrato di chi sta sulla difensiva (d'accordo, eri influenzata e sei scusata). Busto e corpo arretrati, posizione seduta, braccia contratte, vela semi aperta. Questo spiega anche la prua della tavola che esce così tanto dall'acqua. Sui freeride, questa impostazione sbagliata viene perdonata di più. Sui fsw (per non parlare dei wave), la paghi di più, entrando con maggiore difficoltà in planata, ed avendo una tavola più orziera (fino a quando non plani, soprattutto). Abituati, subito, a tenere anche il piede posteriore centrale, e vicino alle straps anteriori, per entrare in planata più facilmente, e, quando hai messo entrambi i piedi nelle straps, a portare il busto in avanti (caricando il trapezio), e rivolgendo in avanti (verso prua) petto e faccia. Manterrai più facilmente la planata, e, facendo lavorare meglio il bordo di sopravento della tavola, bolinerai di più. Inoltre, la vela si chiuderà automaticamente per la stessa posizione del corpo. E mantieni le braccia distese. Le cimette del trapezio devono essere lunghe (devono andare in tensione appena prima delle braccia, che a questo punto saranno quasi completamente dritte).
Quanto al fatto che il windsurf talora sia più stress che divertimento.....dipende da noi... Bisogna fissarsi degli obiettivi (è fondamentale), ma non diventare maniaci, perchè è uno sport più difficile rispetto ad altri, e che non consente di raggiungere risultati immediati (a parte i veri talenti, e quelli che surfano tutti quasi i giorni). Ma proprio per questo è così intrigante. Ed ogni tanto, va bene accontentarsi anche di una bella planata in scioltezza, e qualche salto, in uno spot panoramicamente appagante.
Buon vento. Fabio
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